Erano circa le 17,10 ora locale, in Italia le 2,10 del mattino, quando il volo 553 della British Airways è atterrato all'aeroporto internazionale di Seattle-Tacoma, nello Stato di Washington: a bordo, confusi tra gli altri passeggeri, Amanda Knox e i suoi genitori, Kurt Knox ed Etta Mellis. "In questo momento mi sento veramente frastornata", è stata la prima dichiarazione pronunciata dalla 24enne studentessa americana, una volta scesa dall'aereo. "Guardavo giù dal finestrino e mi sembrava che non ci fosse niente di vero. Per me", ha proseguito, rivolta al folto drappello dei suoi sostenitori e a un plotone ben più massiccio di giornalisti, "è importante ringraziare semplicemente tutti coloro i quali hanno creduto in me, mi hanno difesa, hanno appoggiato la mia famiglia, che è per me la cosa più importante. Adesso voglio soltanto andarmene via con loro", ha concluso, versando lacrime a profusione. "Perciò, vi ringrazio di essere venuti qui per me". Amanda è tornata nella sua città dopo quasi quattro anni trascorsi in prigione in Italia: fino alla sentenza di appello che l'altroieri ha mandato assolti lei e l'ex fidanzato, Raffaele Sollecito, dall'imputazione di omicidio e violenza carnale in relazione alla tragica fine della 21enne britannica Meredith Kercher. In primo grado Knox era stata condannata a 26 anni di carcere, e nel procedimento successivo la pubblica accusa aveva chiesto per lei l'ergastolo.
IL PRESIDENTE DELLA CORTE: SU OMICIDIO MEREDITH NON SAPREMO MAI COME SONO ANDATI I FATTI"Questa rimarrà una verità insoluta. Nessuno potrà dire come sono andati i fatti". Così il presidente della corte di Assise di Appello di Perugia, Claudio Pratillo Hellmann, due giorni dopo la sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. "La dinamica è difficilmente ricostruibile. L'unico che potrebbe dirlo - ha aggiunto - è Guede. Ma lui ha solo detto che ha sempre pensato che (sul luogo del delitto n.d.r.) vi fossero Amanda e Raffaele. Però questo non vuole dire che c'erano. Non sapremo mai se Amanda e Raffaele c'erano o no.