Attualità

ALLARME SICUREZZA. Stupri nei box, a Roma ora è psicosi

Daniele Agrati sabato 4 luglio 2009
Adesso è psicosi: a Roma c’è un violentatore seriale. Aggredisce le sue vittime di notte, armato di coltello, nei garage condominiali e si nasconde il volto con un passamontagna nero. Non ha più di 40 anni. E quelle che per tutta la notte sono state per gli investigatori della polizia semplici supposizioni, sono diventate certezze nel corso della giornata di ieri. La tensione è altissima per chi si occupa delle indagini di questo nuovo caso di violenza sessuale nella capitale. Un caso che arriva dopo solo un mese dallo stupro della Buffalotta, quartiere alla periferia nord di Roma, dove una donna fu abusata sempre nel garage della propria abitazione. Nella notte tra giovedì e venerdì, nel borghese quartiere di Tor Carbone, sull’Ardeatina, tranquille villette immerse nel verde, la vittima scelta è una bella studentessa di 21 anni. La giovane sta rientrando a casa, con la sua auto, dopo una sera passata con gli amici. Apre il cancello, imbocca la stradina che conduce ai box, sta per aprire la serranda del suo garage. Ma dal buio, alle sue spalle, arriva un uomo, corporatura media, alto un metro e 75. Impugna un coltello che punta alla gola della giovane terrorizzata. Poi dopo averle chiuso la bocca con del nastro adesivo la stupra. L’uomo però non colpisce la ragazza, diranno poi i medici, non la picchia. E quelle poche parole che sussurra le dice con un forte accento romano. Tutto come la notte tra il cinque e sei giugno, alla Bufalotta, altra periferia di Roma, dove ad essere violentata fu una giornalista di 35 anni. Per gli investigatori della squadra mobile di Roma, ascoltare la giovane studentessa universitaria e come un deja- vu. Un film già visto. Ma non è un film e non è la trama di serial televisivo. C’è solo da sbrigarsi a mettere in fila tutti gli elementi raccolti e studiare il “profilo criminale” di chi colpisce, magari analizzando la banca dati dei soggetti psichiatrici con devianze sessuali. E c’è, a questo punto, da comparare i risultati dei laboratori scientifici arrivati dopo lo stupro della Bufalotta con quelli che arriveranno dai vestiti della studentessa e dallo scotch usato per impedirle di urlare. Se i cromosomi del Dna corrisponderanno i dubbi, residui, su un violentatore seriale cadranno. E a parlare di « un mostro, anzi di un mostriciattolo » è il sindaco Gianni Alemanno che ha espresso solidarietà alla ragazza ed espresso preoccupazione per una violenza sessuale che « non nasce dal degrado » ma « da una persona con problemi psichici, un mostro che opera nell’area metropolitana di Roma scegliendo le zone, dopo averle osservate lungamente » . Dal sindaco Alemanno poi un appello a tutti i cittadini « affinché forniscano agli inquirenti, il più rapidamente possibile, indizi che possano contribuire a identificare e ad assicurare alla giustizia il responsabile di questo stupro » . Solidarietà alla giovane vittima anche dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha voluto « far arrivare alla ragazza tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà. Per lei e per la sua famiglia queste sono ore difficili, momenti di profondo dolore e sconforto che nessuno mai dovrebbe affrontare » . E mentre la paura assale le donne della città il nuovo caso innesca la polemica politica sulla sicurezza a Roma dove, tra l’altro, sempre in nottata c’è stata ancora una rapina in un appartamento nella zona di Roma nord. Un altro colpo, sembra, della stessa banda dell’est Europa che, nei giorni scorsi, aveva colpito nell’abitazione dello show man Renzo Arbore e l’ex direttore del Tg1 Ottavio Di Lorenzo.