Attualità

Migranti. Altri naufragi nel Mediterraneo, più di 70 i morti

Fulvio Fulvi giovedì 21 novembre 2019

Una tragedia che sembra non finire mai. Le partenze dalla Libia si susseguono senza sosta. Sei diverse imbarcazioni nelle ultime 24 ore sono partite, stracolme di profughi, alla ricerca di un approdo sicuro in Europa. Ma più di 200 persone, che viaggiavano su due gommoni, sarebbero state riportate indietro dalla guardia costiera di Tripoli e da quella tunisina, come ha confermato ad Avvenire l'attivista per i diritti umani Giulia Tranchina. Sarebbero più di 70, invece, i morti durante i naufragi avvenuti nella notte e all'alba di oggi nel Mediterraneo in tempesta. La Open Arms, nave della Ong spagnola, ne ha salvati 73, tra cui 24 minori (due sono bambini di 2 e 4 anni), da una barca che stava affondando a 50 miglia a nord di Al Zawiya. Alcuni tra i sopravvissuti mostravano ferite d'arma da fuoco non curate, altri hanno rischiato l'ipotermia e sono in stato di choc e diisidratazione. Ci sono anche quattro donne.

Una barca in legno è approdata questa mattina, verso le 6, a Lampedusa con 74 migranti. Il natante è entrato a Cala Pisana. I migranti sono scesi a terra e subito sono stati accompagnati dai carabinieri nel centro di accoglienza. Sembra siano tutti provenienti dal Bangladesh.

I volontari della Ocean Viking, hanno portato a bordo 125 profughi. "Abbiamo ricevuto una settantina di chiamate per salvataggi nelle ultime ore e non sappiamo più cosa fare..." hanno riferito gli operatori di "Medici senza frontiere" e "Sos Mediterranée" presenti sulla nave della flotta norvegese. Tra i migranti soccorsi, 42 sono bambini sotto i 18 anni, la maggior parte dei quali viaggia da solo, senza un parente o un tutore che lo accompagni.

Ieri, poco dopo le 17, un gruppo di pescatori ha trovato un gommone sgonfio al largo di Tripoli e diverse persone finite in mare che rischiavano di affogare. Sono riusciti a salvarne 30 ma 67 sarebbero annegate, stando alla telefonata ricevuta da Alarm Phone. "Ci hanno detto di aver contatto la guardia costiera libica ma invano", ha riferito il comandante del peschereccio.