Bagnasco ringrazia i soccorritori: «La città non perda fiducia» un lavoro che prosegue costantemente, giorno dopo giorno, quello della Chiesa di Genova, in seguito al crollo del ponte Morandi. Se nelle prime ore dopo la tragedia erano stati offerti immediatamente 120 posti letto per gli sfollati, successivamente l’impegno della diocesi non è certo venuto meno. Lo ha ricordato ieri l’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, durante la riunione straordinaria del Centro di coordinamento e soccorso, in occasione della visita del caÈ po del Dipartimento nazionale della Protezione civile Angelo Borrelli: «Un gruppo di sacerdoti genovesi è rimasto giorno e notte accanto alle vittime e ai loro familiari. Adesso, la diocesi è disponibile ad accogliere le famiglie sfollate, ricordando però sempre che queste famiglie cercano una casa. La comunità di Certosa, gravemente colpita, sente molto vicini i sacerdoti delle parrocchie del territorio, che sanno essere presenti con umiltà e generosità. La città non deve perdere fiducia». La prima emergenza si è in gran parte conclusa e l’attenzione si è ora spostata sui bisogni a medio e lungo termine. La Caritas diocesana e i Centri di ascolto vicariali di Certosa, Cornigliano e Sampierdarena hanno stabilito diverse azioni, a partire dal supporto alla Conferenza san Vincenzo della parrocchia di S. Giovanni Bosco e S. Gaetano, per la raccolta di vestiti, materiale per l’igiene e giocattoli per le famiglie. Si sta lavorando poi per mettere a disposizione cantine e locali per conservare gli oggetti recuperati dagli sfollati dalle loro abitazioni ora inagibili, mentre l’Azione cattolica e l’Agesci organizzeranno un oratorio permanente quotidiano, con attività di animazione e doposcuola per bambini e adolescenti del territorio. Un modo concreto per aiutare le famiglie e permettere ai genitori di affrontare tutti i problemi sapendo che i figli si trovano in un luogo sicuro e sereno. «Continueremo a seguire i casi più delicati anche nei prossimi mesi. Oggi – spiega Maria Rita Olianas, della Cartitas – l’attenzione è molto alta su ciò che accade qui, ma, quando i riflettori si spegneranno, ci sarà ancora molto da fare per chi si è ritrovato all’improvviso senza più nulla». E a favore degli sfollati, saranno offerti tra pochi giorni, in comodato d’uso gratuito per almeno un anno, una cinquantina di alloggi, messi a disposizione dalla diocesi e dai fedeli. «E’ il miracolo di queste tragedie: le differenze, le parti contrastanti si annullano - racconta monsignor Giacomo Martino, che si occupa dell’accoglienza abitativa – tutti sono uniti nella ricerca del bene comune. Non c’è tempo per fare polemiche perché bisogna aiutare, assistere e ricostruire. Genova è nel cuore del mondo ». E, come accade da secoli ogni 29 agosto, anche oggi la città sarà unita per celebrare al santuario sul monte Figogna la festa della sua patrona, la Madonna della Guardia.
Danilo Poggio © RIPRODUZIONE RISERVATA Pronte 50 case in comodato d’uso gratuito per gli sfollati. E nasce un “oratorio permanente” Il cardinale Angelo Bagnasco