Reggio Calabria. Troppi immigrati travolti in bici, si muove il prefetto
È allarme per i troppi immigrati travolti mentre in bicicletta tornano dal lavoro nella Piana di Gioia Tauro. Così si muove il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, per coinvolgere forze dell'ordine, regione, comuni, sindacati, associazioni del volontariato. Gli ultimi due episodi il 4 gennaio nei pressi della tendopoli di San Ferdinando e il 6 gennaio a Rosarno. Solo feriti, per fortuna, i due immigrati travolti. Non così il 19 dicembre quando sulla strada tra Gioia Tauro e San Ferdinando, nell'area industriale, era stato investito e ucciso Gassama Gora, immigrato maliano di 34 anni, mentte tornava in bicicletta da una dura giornata di lavoro sfruttato. L'autista che non si era fermato e più tardi è stato poi individuato, e si tratta di un appartenente a una nota famiglia legata alla ’ndrangheta.
Una situazione molto grave, che ha fatto salire la tensione tra gli immigrati, anche con reazioni violente. Quest'anno la presenza degli immigrati è molto inferiore agli scorsi anni, sia per l'emergenza Covid sia per una generale crisi del settore agricolo (molti produttori hanno preferito non raccogliere), ma il disagio è aumentato. E basta poco a innescare le proteste. E il rischio di reazioni dei locali è molto concreto. Per questo il prefetto ha convocato govedì scorso un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al quale hanno preso parte, oltre ai vertici delle Forze di Polizia provinciali, i Sindaci dei Comuni di Rosarno e San Ferdinando, presso cui insistono i principali insediamenti di lavoratori stranieri. Alla seduta, nel corso della quale è stato disposto un ulteriore rafforzamento dei servizi di controllo nelle zone interessate, è seguito un incontro in videoconferenza con i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e con le associazioni MEDU, Emergency e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Nell’occasione, è stato chiesto ai soggetti intervenuti di portare avanti, per quanto possibile, ulteriori azioni di sensibilizzazione all’uso di dispositivi di sicurezza atti a favorire la visibilità durante la circolazione stradale; inoltre, sono state esaminate le problematiche connesse alla incidentalità nell’area ed individuati i possibili interventi, anche infrastrutturali, atti a contrastare il fenomeno. Sono state infine promosse iniziative, che coinvolgono in particolare sindacati e comuni, per l’acquisto di dispositivi di sicurezza (gilet e fascette catarifrangenti, luci da posizionare sulle biciclette) da distribuire ai lavoratori immigrati. Un passo ulteriore si farà martedì prossimo in una ulteriore riunione alla presenza di referenti della Regione e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, al fine di concordare le iniziative da avviare per migliorare le condizioni di sicurezza della viabilità locale. Infatti, in particolare nell'area industriale dove si trova la tendopoli sia l'illuminazione che il fondo stradale sono in pessime condizioni, come tutta la zona ennesimo simbolo dei fallimenti calabresi.