Rischio sanitario. Allarme dei presidi: senza raccolta dei rifiuti a Roma scuola chiuse
I sacchetti che continuano ad accumularsi davanti le scuole sono un rischio sanitario per gli alunni. Così l'associazione dei presidi del Lazio lancia l'allarme: senza una raccolta tempestiva lunedì le aule non riapriranno. Il responsabile dei dirigenti scolastici regionali Mario Rusconi ha infatti preso carta e penna per scrivere alla sindaca Virginia Raggi per manifestare tutta la preoccupazione a livello igienico-sanitario dell'emergenza rifiuti che con le feste non ha fatto altro che peggiorare. Anche perché la procura di Roma sta indagando, secondo quanto riportato dal quotidiano Il messaggero, per interruzione di pubblico servizio - per l'alto grado di assenteismo dei netturbini nel periodo natalizio - dopo i continui esposti dei comitati di quartiere.
«Davanti alle scuole romane, in particolare mi preoccupano le scuole elementari, si sono accumulati troppi rifiuti, invadendo anche gli ingressi degli edifici, e con le festività natalizie i cumuli continuano a crescere - dice Mario Rusconi, presidente della sezione Lazio dell'Associazione nazionale presidi - Il problema si sta trasformando in un'emergenza sanitaria per le scuole».
Rusconi ha inviato una lettera alla sindaca di Roma Virginia Raggi nella quale denuncia il rischio sanitario che l'ammasso di rifiuti comporta. «Il rischio è da un punto di vista igienico-sanitario - sottolinea Rusconi - arriveranno, se non sono già arrivati, roditori, topi, uccelli che possono portare malattie». E poi, ha continuato, «che esempio diamo ai nostri alunni, ai nostri studenti: si parla tanto di educazione ambientale e di raccolta differenziata e riciclo, ma poi l'immondizia si accumula. Sono segnali opposti per i ragazzi».
Ci vuole maggiore attenzione da parte delle istituzioni ed in questo caso da parte del Comune, nella persona della sindaca Raggi - conclude il responsabile dei presidi del Lazio - e «credo ci voglia attenzione e senso di responsabilità anche da parte delle persone, dei cittadini: i romani non brillano per educazione ambientale».
Pronta la risposta della municipalizzata dei rifiuti della Capitale (Ama). «L'attenzione delle squadre e di tutto il personale operativo Ama per la raccolta dei rifiuti e la pulizia, anche di fronte ai plessi scolastici, è massima - sottolinea l'azienda - Incessante è stata l'azione di intervento mirato in aree come quelle in prossimità di scuole ed altri edifici pubblici, soprattutto e ancor più dopo l'incendio che ha determinato la grave chiusura dell'impianto Tmb del Salario, che trattava oltre un quinto dei rifiuti urbani residui della Capitale».
Sul tema è intervenuto anche il vicepremier Luigi di Maio da Novi Ligure. «Noi daremo il massimo supporto alla regione Lazio e alla città di Roma», ribadisce il ministro Luigi Di Maio interpellato a margine di un incontro con i lavoratori della Pernigotti, in merito alla presa di posizione dei presidi di Roma che hanno minacciato di non riaprire le scuole a causa dell'emergenza rifiuti. «È chiaro che con l'incendio di uno degli impianti fondamentali - aggiunge - si è messo la città in ginocchio però so che Regione, Comune e ministero dell'Ambiente stanno collaborando per trovare una soluzione temporanea all'incendio che ha messo fuori combattimento un impianto».
Nel frattempo la sindaca di Roma Virginia Raggi sta ultimando un dossier da consegnare alla Procura sull'azienda romana di raccolta della spazzatura, sull'incendio all'impianto di trattamento dei rifiuti - il Tmb Salario - andato in fiamme lo scorso 11 dicembre, sull'intero ciclo regionale dei rifiuti e sugli oltre 300 cassonetti incendiati nel 2018, di cui 70 soltanto a dicembre.