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IL CASO. Tensione governo-partiti Alfano non va da Monti

mercoledì 7 marzo 2012
«La collaborazione delle forze politiche di maggioranza con il governo non è a rischio». Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso di una conferenza stampa, al cronista che gli chiedeva se fosse preoccupato della defezione del segretario del Pdl Angelino Alfano al vertice di maggioranza convocato per questa sera e che si svolgerà invece la prossima settimana. L'ex ministro della Giustizia ha dato forfait all'incontro convocato da Monti con i leader dei partiti che lo sostengono in Parlamento (Pd-Pdl-Udc), non ritenendo opportuno che si discutesse anche di riforma della Rai e di giustizia. Ad alimentare le proeccupazioni, anche la minaccia di oggi del Pd alla Camera di non votare la fiducia sul cosiddetto decreto semplificazioni, dopo che il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo in  commissione Affari costituzionali ha annunciato un maxi-emendamento per cancellare l'accordo bipartisan sulla stabilizzazione dei precari della scuola.Il ministro della Giustizia Paola Severino ha premesso di essere rimasta «abbastanza stupita» della rilevanza politica assunta dall'incontro di ieri con Bersani e Casini avvenuto alla Camera. Un incontro «certamente non preordinato, casuale e molto breve». Inoltre, ha detto ancora, «l'onorevole Alfano ha saputo subito di questo incontro del quale gli ho riferito anche i contenuti». Per questa ragione, ha sottolineato la Severino, «credo che il mio comportamento sia stato assolutamente trasparente» e che nella vicenda non cisia assolutamente niente di «oscuro».MONTI: «COLLABORAZIONE CON PARTITI È VITALE»«La collaborazione fra il governo e le forze politiche che lo sostengono in Parlamento è vitale per il governo e fondamentale per il Paese. Non ho alcun segno che questa collaborazione si sia o si stia incrinando, anzi mi è stato confermato il contrario» ha detto Monti. Il premier ha poi spiegato che, «per ragioni inerenti ai rapporti tra i tre principali partiti, Alfano ha ritenuto di annullare la sua partecipazione all'incontro previsto questa sera con lui, il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, incontro che avrà luogo in data da determinarsi la prossima settimana». «Non prevedo alcuna conseguenza per la maggioranza a breve o medio lungo termine dove l'aggettivo lungo sappiamo che delimita la sua estensione alla primavera 2013. Il governo ha interesse per una armoniosa collaborazione tra i tre partiti», ha concluso Monti. Sono diverse le questioni che Monti dovrebbe affrontare con la sua maggioranza, a partire probabilmente dalla riforma del mercato del lavoro, dopo che il governo - che punta a vararla entro il mese - ha per il momento rinviato la discussione con le parti sociali in attesa di trovare fondi certi per finanziare i nuovi ammortizzatori sociali.Sul tavolo anche la vicenda della Rai, il cui cda scade ufficialmente a fine mese. Pd e Terzo polo premono per una riforma della governance dell'azienda pubblica radio-tv - come del resto ha detto già anche Monti nelle settimane scorse - mentre il Pdl (che in Rai resta saldamente alleato con la Lega Nord) vorrebbe semplicemente rinnovare i vertici con la legge attuale.Altro dossier aperto, quello dell'assegnazione delle frequenze tv, attualmente congelato dal governo e che trova su posizioni diverse Pd e centristi rispetto al partito di Silvio Berlusconi. Non è un caso, in questo caso, la visita a Monti del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, questa mattina.Infine, due argomenti caldi per la giustizia, come il ddl anti-corruzione - all'esame del parlamento da anni, e che il Pd vorrebbe cambiare - e la responsabilità civile dei magistrati, che vede il governo contrario all'attuale formulazione.Berlusconi, intanto, non sarà questa sera alla trasmissione tv Rai Porta a porta, come invece previsto. Lo ha annunciato questa mattina in una nota il conduttore Bruno Vespa, spiegando che l'ex premier non voleva mettere in discussione il ruolo di leader del Pdl di Alfano, dopo le polemiche dei giorni scorsi su una frase - poi smentita - dello stesso Cavaliere sull'ex ministro della Giustizia.