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Immigrazione. Rimpatri, l'Ue apre indagine su Frontex

mercoledì 22 ottobre 2014
​Il mediatore Ue, Emily ÒReilly, ha aperto un'indagine su Frontex per assicurarsi se questa agenzia Ue rispetti i diritti fondamentali dei migranti nel momento in cui vengono costretti a essere rimpatriati dall'Europa ai Paesi d'origine. L'agenzia con sede a Varsavia, è incaricata infatti di coordinare, assieme ai paesi membri, queste operazioni. Il mediatore vuole capire chi ha la responsabilità delle condizioni fisiche di chi viene rimpatriato e come questi trasferimenti possono essere monitorati da osservatori indipendenti. "Il nostro obiettivo è assicurarci che le istituzioni Ue rispettino i diritti umani. Voglio scoprire - ha detto ÒReilly - come Frontex si attrezza contro ogni potenziale violazione". Sono 10.855 i migranti rimpatriati tra il 2006 ed il 2013 in 209 operazioni congiunte Ue, coordinate da Frontex: i dati sono stati diffusi dall'ombudsman ÒReilly, che ha aperto un'indagine su Frontex, per assicurarsi se l'agenzia Ue rispetti i diritti fondamentali delle persone nel momento in cui vengono costretti ai rimpatri forzati dall'Europa ai Paesi d'origine. Nel 2012 gli Stati membri Ue hanno chiesto a oltre 484mila cittadini non Ue di lasciare il territorio: circa 178mila le partenze. "Mare Nostrum e Triton sono due missioni completamente distinte". Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Angelino Alfano durante un'audizione in comitato Schengen. "Sono circolati imprecisi accostamenti tra le due missioni, e sbaglia di grosso chi parla soltanto di un cambio di nome - ha spiegato Alfano - l'operazione Triton è decisa, portata avanti e finanziata dall'Unione europea, con una governance completamente affidata all'agenzia Frontex mentre Mare Nostrum è stata decisa, portata avanti e finanziata dall'Italia per fronteggiare un'emergenza. Le due missioni - ha ricordato il ministro dell'Interno - hanno anche compiti completamente differenti: Triton opererà al confine delle acque territoriali, Marte Nostrum arrivava in prossimità delle coste libiche".  "Anche le modalità operative saranno completamente diverse - ha proseguito Alfano - anche perchè l'obiettivo di Frontex è quello di contrastare l'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani e questo impone l'obbligo di rispettare le norme e le procedure in tema di sorveglianza delle frontiere esterne. Sarà un'attività di vigilanza non passiva, ci saranno azioni dissuasive e si potrà procedere all'ispezione dei natanti, al sequestro dei mezzi e al fermo di persone a bordo. Naturalmente - ha concluso Alfano - la priorità di Frontex, come ha ricordato anche il suo direttore nei giorni scorsi, resta la salvezza di vite umane". Nell'ambito dell'operazione Triton, gestita da Frontex, che partirà il 1 novembre, l'Italia metterà a disposizione un aereo, un pattugliatore d'altura e due pattugliatori costieri.