"Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare
unito". Lo ha detto il segretario del Pdl
Angelino Alfano in riferimento al Consiglio
nazionale del 16 novembre, ribadendo l'appoggio a Berlusconi che "ha sempre
tenuto un comportamento da uomo di Stato, linea che lo ha premiato e continuerà
a premiarlo». Anche il ministro Lupi ribadisce l'impegno 'per un partito unito
sotto la leadership di Berlusconi' e Quagliariello si dice fiducioso per
sabato.
"Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare
unito": lo ha detto Alfano in riferimento all'appuntamento del Pdl del
16 novembre prossimo. Alfano è a Verona per sottoscrivere due protocolli per la
legalità e la sicurezza con alcune associazioni. "Siamo consapevoli e certi che
il presidente Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha
sempre tenuto un comportamento da uomo di stato", ha detto Alfano, rispondendo a
una domanda sulla decadenza di Berlusconi al suo arrivo a Verona per
sottoscrivere due protocolli sulla sicurezza con le associazioni di categoria
del commercio e dell'artigianato. "Sono convinto - ha aggiunto Alfano - che
questa sia la linea che ha premiato Berlusconi e continuerà a premiarlo".
Rottura prima del Consiglio nazionale o clamorosa resa dei conti in pubblico.
Come quella del 22 aprile 2010 tra Berlusconi e Fini davanti alla direzione del
Pdl. E' il bivio davanti al quale si trovano i due tronconi del partito di
Berlusconi a quattro giorni dall'appuntamento con il parlamentino azzurro.
'Mancano le condizioni per un dibattito sereno - dice l'ex capogruppo Cicchitto,
ora tra i leader della corrente 'alfaniana', che tuttavia rifiuta paragoni con
lo scontro con Fini - in questo clima di scontro, siamo pronti a non partecipare
al Cn'.
"Nelle ultime ore c'è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di
fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per
un dibattito sereno. Aggiungo anche che non è chiaro l'ordine del giorno e
neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi.
Ecco dunque che i dubbi sulla nostra partecipazione sono meritevoli di
approfondimento". Lo afferma al
Mattino Fabrizio Cicchitto sul Consiglio
nazionale del Pdl che si riunirà sabato."Non si tratta di scippo - precisa Cicchitto sull'accusa dei falchi alle
colombe di voler scippare il partito a Berlusconi - si tratta del fatto che c'è
una parte del partito che si riconosce nelle posizioni del segretario Angelino
Alfano. In ogni caso è assolutamente sbagliato fare questa accelerazione ai
danni del governo" perchè, spiega, "se si va ad elezioni immediate il
centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un
candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito. Ma se poi
non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe
ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che
senso ha questa accelerazione?". "Penso - aggiunge Cicchitto - che non ci sia
nessun motivo per cui si debba bollare alcuni esponenti del partito come
traditori" mentre "la storia di Gianfranco Fini non c'entra proprio niente con
quanto sta accadendo".