ROMA. Pdl, Alfano: fuori chi non ci crede Fini: serve un altro premier
lunedì 12 settembre 2011
Una vera e propria strigliata, perché è il momento di
smetterla con le liti interne e pensare al "nuovo inizio", partendo da merito e
ideali. Arriva dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che dal
palco della festa di Atreju, dice chiaro e tondo che quello che serve è "il
partito dei militanti", con "la fede e la voglia di combattere". E chi "non ci
crede" si faccia da parte, si metta "a bordo campo" e "faccia giocare chi ha
voglia di vincere la partita". Per prima cosa, quindi, bisogna finirla con "gli
atteggiamenti nichilisti" e con la gara "a chi dà la martellata più forte" nelle
interviste (ultima, stamattina, quella di Renata Polverini). E ripartire
dall'impegno per il partito, weekend compresi. Per il segretario, infatti, "va
abrogato il fine settimana", che eletti e vertici del partito devono spendere
sul territorio, andando "in giro" e "mettendo a disposizione del partito ciò che
dal partito hanno ricevuto". E per garantire che "la passione venga prima della
poltrona" largo a primarie per tutte le cariche e per tutte le candidature,
capovolgendo la prospettiva "dai 'calati dall'alto' agli 'spinti dal basso'
".Insomma primarie per tutti, salvo, al momento, per la premiership di
cui si discuterà "quando sarà il momento", tra la fine del 2012 e l'inizio del
2013. Intanto si può lavorare per cambiare la legge elettorale, e chiudere con
il Parlamento dei "nominati" ma facendo attenzione a non farsi "fregare" da
certa sinistra che ha in mente di cancellare la più grande conquista di
Berlusconi", cioè l'indicazione, già al momento del voto "di chi sarà il premier
e di quale sarà la maggioranza che governerà ". Nel frattempo, Alfano è certo
che il governo arriverà alla fine della legislatura e sarà in grado, tra le
altre cose di fare quella riforma costituzionale della giustizia, essenziale per
ripristinare il giusto "equilibrio" tra poteri, ad oggi "scardinato", e
assicurare così "la legalità " e anche "la terzietà dei giudici".Quanto
al suo futuro, Alfano ringrazia della "generosità " il premier, che sempre dalla
festa di Atreju l'aveva lanciato come futuro candidato a Palazzo Chigi,
sottolineando che per il momento deve "fare bene il segretario, poi chi vivrà
vedrà...". La concentrazione adesso, insomma, è tutta sul partito, che deve
trovare la via per declinare molte parole chiave, tra cui giovani, casa,
famiglia in primis. Tre temi legati inevitabilmente tra loro, se è vero che
"senza casa, lo stipendio comunque non basta" e non si può nemmeno sposarsi
presto, metter su famiglia e fare dei figli". Momento difficile quello delle
giovani generazioni, ammette Alfano, su cui pesa tra l'altro "l'ingiustizia" del
sistema previdenziale. Ma è proprio nei momenti difficili "che si misurano gli
'attributi' dei militanti, che si misura la fede, il credo, la passione di chi
ha voglia di combattere".BERSANI, 'NUOVO ULIVO' E CONVERGENZA
CON UDC "Siamo interessati a un raggruppamento di centrosinistra di
governo, che io ho proposto di chiamare 'Nuovo Ulivo'. E siamo interessati a che
da questo raggruppamento venga un messaggio a tutte le forze di centro, a
cominciare dall'Udc, per una convergenza". Lo ha detto il segretario del Pd
Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti ad Ancona,
prima dell'inizio della celebrazione con cui papa Benedetto XVI ha concluso il
Congresso Eucaristico nazionale. "Questo - ha aggiunto - è il nostro schema, la
nostra logica: pensiamo che la prossima volta ci sia un'esigenza direi
costituente, di ricostruzione di questo Paese. Siamo affezionati all'idea che
possa esserci una convergenza ampia su questo obiettivo". "Un Nuovo Ulivo - ha
precisato - che comprenda Sel, Idv, socialisti, ambientalisti. E' un'ipotesi in
cantiere però, perché ieri ho anche aggiunto che l'Unione non la rifaremo più.
Dobbiamo garantire dei meccanismi stringenti di governo. Non mi sono piaciute né
mi piacciono le punzecchiature polemiche tra le forze di centrosinistra, perché
le abbiamo già viste, quindi è il Pd che deve avere la responsabilità. Si lavora
per un centrosinistra di governo e per una convergenza possibile con le forze di
centro".FLI: FINI, DOPO UN ANNO I FATTI CI HANNO DATO
RAGIONE"Non c'é da parte nostra alcun dubbio sulla bontà di quel
che dicemmo un anno fa a Mirabello. Non siamo pentiti. I fatti ci hanno dato
drammaticamente ragione". Lo ha detto a Mirabello il leader di Fli
Gianfranco Fini."Il berlusconismo è giunto al termine,
nessuno sa quando calerà la tela, ma siamo già alla fine di un regno, per questo
si deve creare un'alternativa ad un sistema bipolare che è primitivo, una specie
di ordalia fra chi sta con Berlusconi e chi è contro". Lo sostiene il presidente
della Camera Gianfranco Fini, che lo ha detto dal palco della festa di Fli di
Mirabello. "Il terzo polo deve essere una unione di forze motivate dalla volontà
di andare all'attacco non di giocare di rimessa: non può limitari ad un'alleanza
che nel futuro veda parlamentari che non stanno né di quà nel di là. Deve
candidarsi come forza di governo del paese". Lo ha detto il leader di Fli,
Gianfranco Fini a Mirabello. "Se l'unico modo per togliersi di mezzo il
'porcellum' è firmare il referendum, nessun timore nel farlo. Poi si discuterà".
Lo ha detto il leader di Fli, Gianfranco Fini, a Mirabello. "L'Italia ha bisogno
di nuovo governo e di un nuovo premier. Di un capo del governo che non dica
'resistere, resistere, resistere' ma che 24 ore su 24 pensi a 'governare,
governare governare''. Lo ha detto a Mirabello Gianranco Fini. "Non auspichiamo
alcun tipo di ribaltone, il Pdl ha il diritto di governare, ma il Pdl ha anche
il dovere di accorgersi che non può difendere a oltranza l'indifendibile,
rinchiudersi nel bunker aspettando che passi la nottata, serve una nuova svolta,
un nuovo assetto". E' l'auspicio del presidente della Camera Gianfranco Fini,
espresso dal palco della festa di Fli a Mirabello. Se ci sarà bisogno, aggiunge,
"noi ci assumeremo le nostra quota di responsabilità, ma non entrando nel
governo".ALEMANNO, GOVERNO VA AVANTI SE RILANCIA
RIFORME"Se il governo correggerà la manovra, rilancerà le riforme e
riuscirà ad affrontare i problemi veri, allora si potrà andare avanti. Se il
governo non ce la fa, allora il problema sarà diverso". Lo ha detto il sindaco
di Roma, Gianni Alemanno, a margine della sua visita a Zoomarine, rispondendo a
chi gli domandava se si andrà presto alle elezioni politiche.