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I centri in Albania. Quattro migranti rimandati in Italia poche ore dopo lo sbarco

Redazione Interni mercoledì 16 ottobre 2024

La nave della marina nel porto di Shengjin, in Albania, con i primi 16 migranti

Erano sbarcati, mercoledì mattina, nel porto di Shengjin, in Albania, dopo un lungo viaggio a bordo della nave Libra della Marina militare: i 10 bengalesi e i 6 egiziani, i primi a sperimentare le procedure di riconoscimento e d'asilo in un Paese terzo, che saranno trattenuti nel campo di Gjader, nella speranza di poter comunque evitare il rimpatrio. Tutti tranne quattro: due si sono dichiarati minorenni e quindi non rientrerebbero nell'accordo tra Roma e Tirana che prevede la procedura solo per i maschi adulti; altri due hanno invece riferito problemi di salute. I quattro sono stati riportati con una motovedetta sulla nave della Marina, con destinazione le coste italiane.

Poco prima delle 8.00 la nave Libra è apparsa al porto, attraccando a una banchina apposita, a poca distanza dall'hotspot allestito all'interno dello scalo. Dopo circa due ore è iniziato lo sbarco. I migranti sono stati fatti scendere a gruppi di quattro fino all'ingresso della struttura, dove li attendevano medici, interpreti e mediatori culturali, mentre il personale dell'Unhcr e dell'Oim ha viaggiato insieme a loro.

Le operazioni sono iniziate con lo screening sanitario, dopo il quale sono stati rifocillati e forniti di abiti nuovi. Più lungo è invece l'iter di identificazione, proseguito fino a tarda serata, mentre inizialmente si pensava durasse solo qualche ora. La destinazione finale è il campo di Gjader, nell'entroterra, a poche decine di chilometri di distanza.

È nella zona di accoglienza del sito, attualmente con una capienza di 400 persone, che i migranti trascorreranno le prossime settimane, in attesa dell'esito della domanda di asilo. Coloro la cui richiesta verrà respinta saranno trasferiti nel Cpr, all'interno del campo, dove è stata allestita anche una piccola prigione, per chi dovesse commettere reati.

In Albania, le polemiche sull'accordo fra Tirana e Roma si sono spente in poco tempo, davanti al porto, con un gruppo di giovani attivisti albanesi arrivato da Tirana per protestare. I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta in inglese "The European dream ends here" e una grande foto di Rama e Meloni, uno accanto all'altra, vestiti con l'uniforme della polizia penitenziaria. "Abbiamo contestato sin dall'inizio l'accordo perché viola gravemente i diritti umani", sostiene Sidorela Vatnikaj, una delle attiviste, affermando che "sia Rama che Meloni sono due leader autocratici e non sono stati trasparenti sull'accordo, che rischia di diventare un pericoloso precedente per l'Europa".