Le consultazioni di Fico. Fornaro (Leu): ripartire con Conte, non si pongano veti
Roberto Fico
Montecitorio blindato e a "prova di Covid". Hanno preso il via le consultazioni del presidente della Camera, Roberto Fico, incaricato dal capo dello Stato di "esplorare" le forze della maggioranza che sosteneva il governo Conte II per verificare se è possibile una ricomposizione, dopo lo strappo di Italia Viva, su quali contenuti e, soprattutto, su quale nome per Palazzo Chigi. M5s, Pd e Leu hanno aperto a riprendere i fili del confronto con i renziani, ma ponendo il paletto che a guidare l'esecutivo sia di nuovo Giuseppe Conte. Italia Viva si è detta disponibile a sedersi al tavolo per parlare di contenuti. Poi, come ha spiegato Matteo Renzi dopo le consultazioni al Colle, verrà il momento dei nomi. La terza carica dello Stato ha scelto di entrare nel vivo, convocando alla Camera nel primo giro di colloqui subito i partiti più "grandi": ha aperto M5s, poi il Pd, Iv e alla fine della giornata, alle 20 Leu. Oltre un'ora è riservata a ciascuna delegazione. Domani sarà la volta delle componenti più "piccole": Autonomie, Maie e Europeisti. Fico dovrà mediare. Lunedì è possibile un secondo giro di consultazioni. Il tempo a disposizione non è molto: Mattarella vuole una risposta entro martedì.
- ore 20: Liberi e uguali - «Abbiamo ribadito in pieno il leale sostegno per una ripartenza con un governo presieduto da Giuseppe Conte. Non abbiamo posto veti, ma chiediamo che anche le altre forze politiche si comportino di conseguenza. Non è accettabile che ci sia una parte che ha diritti e doveri, che si muove con responsabilità, e altri solo diritti. In una coalizione si sta in spirito leale e nella ricerca di soluzioni condivise. Siamo disponibili a dare un contributo leale e costruttivo di idee perché questo governo sappia affrontare e vincere tre sfide che abbiamo davanti: la rivoluzione digitale, la rivoluzione ambientale e più giustizia sociale». Così il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, al termine delle consultazioni con Roberto Fico. «La crisi sanitaria è senza precedenti - conclude -. La crisi economica è difficile. Dobbiamo rafforzare con investimenti e maggiori risorse il servizio sanitario nazionale. Dobbiamo investire sulla medicina territoriale. C'è poi la questione fondamentale della dignità del lavoro. Si arrivi a una legge sulla rappresentanza, che cancelli l'attuale giungla contrattuale. E si lavori a una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali per dare una risposta sia al lavoro dipendente sia a quello autonomo».
- ore 18.40: Italia Viva-Psi - «Preferiamo un governo politico rispetto a uno istituzionale. Vogliamo un governo politico, ma non a tutti i costi. Non servono interventi stravaganti sui vaccini, non servono "primule", come non servivano i banchi a rotelle. Serve un investimento sanitario all'altezza. Io penso che sia molto più serio prendere un impegno di fronte agli italiani, dicendo si fa questo e questo, che non fare riunioni notturne per prendere accordi poco chiari. Serve uno strumento di chiarezza: verba volant, scripta manent». Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi dopo le consultazioni con il presidente della Camera. «L'incarico esplorativo affidato al presidente Fico permette alla maggioranza uscente un confronto sui contenuti. Non è una discussione tra singole forze, ma sul futuro del Paese su come spendere i 209 miliardi del Recovery Fund e come affrontare la prima emergenza, la vaccinazione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte su un documento scritto che tolga a tutti gli alibi», aggiunge. «I soldi del Recovery - conclude Renzi - richiedono una chiarezza di intenti sulle riforme necessarie. Non è un problema di quale ministero dare a Iv, quello che è fondamentale oggi è come spendere questi soldi: nei posti di lavoro, non in sussidi. Nella ricerca, non nel day by day. Faccio l'esempio del cash back. Per noi serve molto più un investimento sulla digitalizzazione vera. Questo è pensare alla prossima generazione. Ci sono molti elementi divisivi: il Mes, le infrastrutture, le scuole. Su tutti questi temi ci sono opinioni diverse. Nessuno può pretendere di imporre agli altri le proprie idee, siamo disponibili a discutere. Serve una comune energia per risolvere i problemi. Sono ripetitivo, ho sempre detto che i nomi arrivano dopo. Il dibattito è sui contenuti ed è il metodo che giustamente sta portando avanti il presidente Fico. Non abbiamo discusso di nomi: sono importanti, ma arrivano alla fine».
- ore 17.20: Partito democratico - «Noi vediamo l'occasione del patto di legislatura come un'occasione non per tornare all'Italia pre-pandemia, ma per ricostruire questo Paese. Noi faremo di tutto per essere leali e coerenti con questo obiettivo, ci permettiamo di fare un appello affinché tutti lo siano perché a questo punto non si può davvero sbagliare». Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con il presidente Fico. «Abbiamo ribadito la disponibilità del Pd a contribuire con determinazione alla scrittura di un programma di fine legislatura, con la maggioranza che ha sostenuto il governo Conte II e le forze che hanno dato l'ultima fiducia alla Camera e al Senato, avviando un lavoro collegiale», prosegue. Zingaretti indica anche le riforme che il Pd propone agli alleati per il programma di fine legislatura: «Chiusura e attuazione dello Sure e del Recovery Plan; la riforma fiscale all'insegna della selettività e della semplificazione; la riforma della giustizia che coniughi garanzie costituzionali e tempi del processo; pacchetto di riforme istituzionali di stampo proporzionale su cui già c'era stata ampia convergenza; le necessarie riforme legate alle politiche attive del lavoro; le riforme sociali, dalla ricostruzione di un modello sanitario alla scuola, la ricerca e l'Università; e infine il tema del commercio del turismo e del terziario, settori duramente colpiti dalla pandemia».
- ore 16: Movimento 5 Stelle - «Abbiamo ribadito che la scelta di Conte come guida del governo è indiscutibile e frutto di sintesi e di equilibrio tra le forze di maggioranza. E su quella che ancora si può costruire un grande lavoro. Abbiamo posto l'esigenza di lavorare a un cronoprogramma dettagliato in temi e tempi, che dia un'indicazione certa del lavoro che questo governo dovrà svolgere. È un lavoro da sottoscrivere da tutte le forze che intendono partecipare». Lo afferma Vito Crimi, capo politico dei 5 Stelle dopo l'incontro con il presidente Fico. «È necessario dare una risposta in tempi rapidi, efficace e determinata. Sul tema dei ristori e del sostegno alle imprese deve esserci un netto lavoro di prosecuzione e miglioramento del percorso già fatto. Su questo siamo disposti a lavorare», aggiunge. Il Movimento 5 stelle, inoltre, pone la questione di «accantonare definitivamente alcuni temi strumentali e divisivi come il Mes».
Domenica 31 gennaio, invece, Fico incontra le componenti parlamentari più piccole che fanno riferimento all'attuale maggioranza:
- ore 10: Europeisti - Maie - Centro Democratico (il gruppo appena nato alla Camera e al Senato per "puntellare" l'esecutivo).
- ore 11.20: Per le Autonomie.
- ore 12.40: componenti del gruppo misto della Camera che fanno riferimento all'attuale maggioranza.
- ore 14: componenti del gruppo misto del Senato che fanno riferimento alla maggioranza.