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RAPPORTO AGCOM. Banda larga, l'Italia «sull'orlo della retrocessione»

martedì 14 giugno 2011
L'Italia, sulla banda larga, è "sull'orlo della retrocessione in serie B". L'allarme è del presidente dell'Autorità per garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, che nella Relazione annuale al Parlamento avverte: "La percentuale di abitazioni connesse alla banda larga (fisso e mobile) è inferiore al 50%, a fronte di una media europea del 61%". Inoltre "esiste ancora un 4% di digital divide da colmare, cui si aggiunge circa il 18% della popolazione servita da adsl sotto i 2 Mbit al secondo". Tutto questo, conclude, "potrebbe anche precludere all'Italia la possibilità di estendere il servizio universale alla banda larga".Calabrò rileva in generale che nelle tlc "abbiamo un'Italia a due velocità". A fronte della grande diffusione della telefonia mobile, con oltre una sim e mezza per abitante e con i 12 milioni di italiani che navigano dal telefonino (e con i problemi di traffico già evidenziati nella Relazione dello scorso anno), "nella rete fissa, invece, la situazione è più stagnante, sebbene oltre 5 milioni di linee siano attive in unbundling e nonostante il miglioramento della qualità della rete. La penetrazione del 22% della banda larga fissa migliora il dato del 20,6% dello scorso anno ma rimane indietro rispetto alla media Ue del 26,6%". Insomma, "il modello della connessione dal computer fisso ancora non si afferma: non ci si abbona alla banda larga anche quando è disponibile e spesso anche con tariffe promozionali convenienti", anche perché "il fondamentale gap digitale dell'Italia è innanzi tutto culturale e di alfabetizzazione informatica".