Attualità

ABRUZZO. G8, Berlusconi: creare fiducia. Nuove scosse a L'Aquila

lunedì 6 luglio 2009
Inizia il conto alla rovescia per il summit del G8 previsto da mercoledì a L'Aquila, in Abruzzo. Questa notte si sono verificate alcune lievi scosse di terremoto. La politica intanto inizia a programmare gli obiettivi del vertice tra i Grandi del mondo: crisi economica e questione ambientale i principali punti nell'agenda dell'incontro.La situazione a L'AquilaNon dà tregua lo sciame sismico in Abruzzo a poche ore dall'apertura del G8 dell'Aquila. Questa notte, secondo quanto riporta il sito dell'Ingv, si sono registrate tre nuove scosse di terremoto. Le prime due (alle 4.10 e alle 4.22) entrambe nel comprensorio aquilano ed entrambe di magnitudo 2.0. La terza alle 5.34, con epicentro nella Valle dell'Aterno a pochi chilometri dal capoluogo, con una magnitudo di 2.6.Berlusconi: un vertice per la fiducia sulla ripresa «Penso che il messaggio più importante che dovrà uscire dal vertice sarà quello di ristabilire la fiducia». Lo sottolinea il premier Silvio Berlusconi in un'intervista al Giornale. «Senza fiducia - spiega Berlusconi - non si esce dalla crisi: da quanto tempo lo andiamo ripetendo? Ma c'è un secondo messaggio importante che deve uscire dal vertice, un messaggio che si può riassumere in uno slogan: people first». Questo significa che «gli Stati devono essere vicini ai loro cittadini che perdono il posto di lavoro, come abbiamo fatto (e bene) in Italia. E poi bisogna essere vicini ai Paesi più poveri, come quelli dell'Africa, toccati duramente dalla crisi».La questione del clima «Il Measure economy forum si accorderà su due obiettivi: dimezzare entro il 2050 le emissioni di Co2; e scrivere nell'impegno finale» che il riscaldamento del pianeta va limitato «a 2 gradi centigradi e non di piu». A dirlo è il ministro degli Esteri Franco Frattini, secondo cui «se ci accorderemo con Cina, India, Corea, con i paesi africani e sudamericani sarà un obiettivo estremamente ambizioso».Fiaccolata per «verità e giustizia»Fiaccolata con corteo la notte scorsa a L'Aquila per chiedere «verità e giustizia», come recita uno slogan, per fare chiarezza su ogni aspetto del devastante sisma del 6 aprile scorso, ore 3.32. Trecentoquattro le vittime, 1.500 i feriti, 140 edifici sequestrati, più di cento interrogatori. Sono questi i numeri del terremoto che numerosi comitati spontanei dei cittadini - più di duemila - hanno ricordato durante il lungo e pacifico corteo. La fiaccolata è partita poco dopo mezzanotte dalla Fontana Luminosa e «scortata» da un nutrito mumero di forze dell'ordine, ha raggiunto via Stinella ed è poi giunta alla Villa Comunale. Un corteo composto e silenzioso per commemorare le vittime del terremoto e per chiedere che la magisratura faccia il suo corso ed individui eventuali responsabili nei crolli degli edifici. Una delegazione di familiari delle vittime, accompagnata dai vigili del fuoco, ha poi deposto un mazzo di fiori davanti alla casa dello studente di via XX Settembre - un pò il simbolo, con Onna, di questo terremoto - dove sono morti otto universitari.