Senago. Lutto cittadino per Giulia. Centinaia alla veglia alla panchina rossa
L'omaggio a Giulia alla panchina rossa di Senago
Un mazzo di fiori spicca tra gli altri: “Per Giulia e Thiago” c’è scritto in alto a destra sul bigliettino che lo accompagna, “per sempre nei nostri cuori. Mamma, papà, Chiara, Mario”. Un pensiero dolce e straziante, lasciato dai familiari della 29enne incinta di sette mesi uccisa a Senago. Il fratello della giovane, accompagnato da altri parenti, ha portato il bouquet intorno alla 9.30 in via Monte Rosa, accanto al box dietro al quale è stato trovato il corpo.
A sole poche centinaia di metri dalla casa in cui la donna abitava con il fidanzato Alessandro Impagnatiello. E nel giro di poche ore decine di mazzi di fiori e peluche sono apparsi accanto al luogo nel quale Giulia, ormai morta, è rimasta a lungo, dopo che il compagno ne aveva denunciato la scomparsa. Ieri sera, poco distante dal luogo del ritrovamento, si è tenuta una veglia con la sindaca, Magda Beretta e il parroco don Sergio Grimoldi. «Quello che è accaduto nella nostra città – ha detto la prima cittadina – è qualcosa di profondamente ingiusto. L’amministrazione comunale ha stabilito due giorni di lutto cittadino per ieri e oggi, e un terzo quando si terranno i funerali.
Conoscenti e vicini di casa hanno voluto portare un pensiero per lei e il piccolo Thiago: così si sarebbe chiamato il bimbo che la 29enne portava in grembo. C’è anche chi ha lasciato una fotografia di Giulia accanto al disegno di una Madonna: più tardi alcuni ragazzi si sono fermati a baciare quell’immagine, tra le lacrime.
«Siamo sconvolti» si è limitato a dire commosso il fidanzato della sorella di Giulia. «Era una persona squisita, mio figlio l’aveva conosciuta in palestra», ha raccontato una signora del paese. «Ho voluto portare questi fiori blu con un pensiero sia per i suoi genitori che per quelli di Alessandro. Sono due famiglie distrutte. La madre di lui, per Giulia, era come una seconda mamma». Altri raccontano di quanto fosse già amato il bimbo che avrebbe dovuto nascere tra poche settimane: «Le piacevano i nomi moderni – ricorda una signora –, alla fine aveva scelto Thiago. Era entusiasta di questa gravidanza, il piccolo era stato voluto». Ma oltre a chi la conosceva e le voleva bene, in tanti sono arrivati a Senago in via Monte Rosa, dopo avere appreso la notizia. «Non so chi fosse, ma la storia mi ha colpito. Portare fiori è il minimo che si può fare».
Alessandro Impagnatiello «era un bravo ragazzo», racconta il papà di un caro amico dell’uomo. «Mai e poi mai ci saremmo aspettati da questa faccia d’angelo ciò che poi è accaduto».
Le lenzuola per il corredino e il detersivo per lavarle sono stati gli ultimi pensieri della donna. «Sabato alle 13 ho sentito per l’ultima volta la voce di mia figlia - ha raccontato ieri la madre Loredana alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ -, c’eravamo sentite via whatsapp tutta la mattina, perché discutevamo delle ultime cose del corredino, ridevamo e scherzavamo sui costi. Poi a voce non l’ho più sentita».
Sul suo profilo Instagram la sorella Chiara ha ringraziato per «averci dato la speranza di trovarla, di averci creduto ed aiutato. Grazie dal profondo del cuore di una famiglia distrutta, di fratelli che non hanno avuto la possibilità di cullare il proprio nipote. La nostra famiglia sarà per sempre unita».