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Agricoltura. A Sanremo protesta dei trattori: «Non sussidi, ma giusta retribuzione»

Pino Ciociola venerdì 9 febbraio 2024

Amadeus ha letto sul palco di Sanremo il comunicato degli agricoltori

Protesta, nessun problema Capitale, una sorta di “blindatura” di Sanremo e parecchia solidarietà dalla gente, alla vigilia di un sabato che a Roma si prevede difficile per le tante manifestazioni in programma, oltre ai trattori. Quanto al dilemma palco sì-palco no, «la scelta di non far salire gli esponenti della protesta dei trattori sul palco di Sanremo è stata condivisa con il ministro dell'Interno Piantedosi», ha detto l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio, a poche ore dall’inizio della penultima serata del Festival, durante la quale Amadeus ha letto solo l'estratto di un testo condiviso dai rappresentanti degli agricoltori.

Passata la mezzanotte Amadeus spiega all'Ariston «la giusta protesta degli agricoltori, siamo loro vicini» che si sentono penalizzati dalle politiche europee e legge parte del documento del collettivo Riscatto Agricolo: «Per questo stiamo protestando in questi giorni: chiediamo una legge chiara che garantisca la giusta distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare, con reciproci benefici per i produttori agricoli e per i consumatori. Noi agricoltori non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi, ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione».

Nella parte del documento non letto e passato integralmente alla sala stampa spiegano anche che «Negli scorsi giorni abbiamo insistito nel voler salire noi stessi sul palco per un unico motivo: far vedere anche i nostri volti, facce pulite che rappresentano il futuro dell'agricoltura italiana e occhi appassionati di chi crede ancora che, citando Papa Francesco, non c'è umanità senza coltivazione della terra».

Così, se a Sanremo a tensione si è stemperata, via via anche nella Capitale è andata allentandosi.

«Vogliamo che l’agricoltura continui a vivere. La terra è il futuro. Nostro e di tutti», hanno scandito gli agricoltori che hanno portato i trattori nel centro di Roma. Dopo passi indietro e cambi di programma, i manifestanti del coordinamento “Riscatto Agricolo” si sono mossi dal punto di raccolta sulla Nomentana, dove stazionavano circa cinquecento trattori, e hanno sfilato per i luoghi simbolo della città eterna. Quattro mezzi, in testa uno blu, poi tre trattori (uno verde, uno bianco, uno rosso) sono partiti dalla Nomentana, scortati dalle macchine dei portavoce e delle forze dell’ordine, con le bandiere dell’Italia e i cartelloni con su scritto “Senza agricoltori niente cibo e niente futuro”. E sono arrivati al Circo Massimo, passando per il Colosseo. Prendendosi dai romani applausi e incitamenti.

«Ci state togliendo la dignità». Le parole d’ordine degli agricoltori. «Il mercato è sleale, importiamo prodotti miseri e i titoli della Pac non sono uguali per tutti. Non andiamo da nessuna parte se continuiamo così», ripetono.

Molti hanno dormito sotto il rimorchio del trattore. Però hanno trovato ad attenderli i rappresentati di ogni regione con i prodotti “dell’eccellenza italiana” che vogliono difendere, polenta, salsicce, salumi. E un po’ di saggia strategia: «La lotta si fa tutti insieme».

Ma non si pensi a una gita. Nel pomeriggio i capi delegazione del coordinamento sono stati ricevuti al ministero, mentre poco prima Coldiretti era stati a Palazzo Chigi. «Siamo ottimisti», aveva detto Elia, uno dei coordinatori di Riscatto agricolo, «ma finché non vediamo i risultati la nostra battaglia continua».

A Roma, poi, i trattori in serata hanno lasciato il presidio, destinazione Grande Raccordo Anulare con più di cento mezzi: «Di giorno avrebbe creato troppo scompiglio», hanno fatto sapere gli agricoltori, motivando la scelta della marcia notturna. D’andare via da Roma quindi non se ne parla: “La lotta si fa tutti insieme”. E non è ancora finita.

Spostandoci invece in Liguria, Amadeus ha così letto in tarda serata in diretta un estratto del “Discorso per Sanremo” inviato alla Rai dagli agricoltori in protesta, mentre sotto la pioggia i trattori arrivati (poco più di una ventina) restavano in presidio a Bussana.

Il rappresentante sardo Fabio Pitzalis non aveva voluto «anticipare nulla», se non che «non è che noi vogliamo per forza salire sul palco, ci teniamo a fare però conoscere i motivi della nostra protesta» E che «la lettera è concordata tra tutte le componenti di Riscatto agricolo ed è il frutto del lavoro di tutti: c'è chi ha scritto, c'è chi ha buttato giù le idee».