«Non va bene alzare un muro e dire 'non parlo a quella gente', l’unico modo di risolvere le cose è parlarne». Queste parole, un anno fa, furono pronunciate da Elton John in risposta al presidente russo Vladimir Putin, la cui avversione ai fratelli omosessuali è nota. Sono d’accordo con il cantante britannico. Occorre parlare, mettersi in ascolto, sentire le ragioni dell’altro, prima di emettere giudizi. Dialogo, dunque. Sempre. Senza paure, senza imbarazzi e senza riserve. Con tutti. Con i potenti del mondo e con chi in questo mondo conta poco. Dialogo anche con chi ancora non è nato, ma già vive nel grembo di chi gli ha dato la vita. Da chi vuole il dialogo tra le persone e i popoli non ho niente da temere. Mi preoccupa, invece chi, forte della sua posizione, alza prepotente la voce e tenta di intimidire e soffocare quella altrui. Ho paura di ogni dittatura: di quella politica e di quella economica e del pensiero. Da Elton John, perciò, non dovrei avere niente da temere. Ma, a quanto pare, il rispetto per le persone e la coerenza sono merce rara. Un anno dopo, infatti, Elton John sembra dimenticare i buoni propositi e scrive: «La meravigliosa Venezia sta indubbiamente affondando, ma non tanto quanto il bifolco e bigotto Brugnaro». Bigotto e bifolco Brugnaro? E perché mai? Interprete della Costituzione e del sentire del popolo che lo ha voluto alla guida della città, il sindaco Brugnaro ha ritirato dalle scuole della città i libri sull’educazione all’omosessualità imposti dall’amministrazione precedente. Insomma ha fatto il sindaco. Questa decisione, però, secondo il cantante genererebbe 'discriminazione'. Non entro nel merito della questione. Ma non è la prima volta che il cantante 'amante del dialogo' si scaglia ferocemente contro chi la pensa diversamente da lui. Nota è la risposta data agli stilisti omosessuali Dolce e Gabbana per avere affermato che «quando nasce un bambino ha un papà e una mamma». Verità che sta sotto gli occhi di tutti. Meno nota è l’affermazione: «Le regole che vietano le nozze gay nel clero anglicano e chiedono la castità a quello cattolico sono cose vecchie e stupide». Più che vecchie avrebbe dovuto dire antiche. Talmente antiche da risalire alla predicazione e all’esempio di quello stesso Cristo per il quale il cantante dice di nutrire «rispetto e considerazione» e del quale afferma che «era tutto amore e compassione, e cercava di tenere unite le persone». Amore e compassione, però, debbono camminare sempre di pari passo con la verità. Separarle porterebbe all’insignificanza della Sacra Scrittura e alla confusione più totale. Si può discutere serenamente di queste cose senza essere 'bacchettati' dal baronetto Elton John? Si deve dialogare mantenendo al centro l’uomo e la sua incommensurabile dignità. Poi, io sono un prete cattolico che, come tanti confratelli, vive in castità. Non faccio male a nessuno. Non illudo nessuno. Non inganno nessuno. Tento di spendere le mie giornate annunciando il Vangelo di Gesù Cristo e facendomi accanto alle mille povertà che incontro sul mio cammino. Non chiedo a nessuno di vivere come vivo io. Per me sarebbe tanto bello se ognuno tenesse fede alla parola data, al giuramento fatto, agli impegni presi. E si facesse interprete dei bisogni e dei diritti dei più piccoli. La castità non ha svilito la mia volontà, non ha reso sterili le mie ore, non mi fa ritenere inferiore né superiore a nessuno. Non capisco perché la mia scelta dovrebbe essere considerata 'stupida' né il motivo per cui si debba offendere il sindaco di Venezia fino a definirlo 'bifolco'. Ecco, i muri che Elton John voleva abbattere con un potente della terra, il presidente russo Putin, vengono innalzati dallo stesso demolitore. Dialogo sì, sempre e con tutti. E rispetto. Tanto, vero, e con tutti.