Attualità

Povertà. A Napoli in fila a 40 gradi per la card della spesa (ma i fondi non bastano)

Antonio Averaimo, Napoli martedì 22 agosto 2023

La fila all'esterno della sede del Comune di Napoli ieri

La fila della miseria. È proprio così che l’ha definita, davanti a fotografi e cameraman, una delle decine e decine di persone che ieri, sotto il sole cocente di agosto, con una temperatura che ha sfiorato i 40 gradi nelle ore più calde della giornata, hanno affollato l’ingresso degli uffici del Welfare del Comune di Napoli per la carta “Dedicata a te” da 382,50 euro e la Carta acquisti Inps da 80 euro.

Nella città più colpita dal taglio al reddito di cittadinanza decretato dal governo (e dalle relative proteste che esso ha generato), i cittadini appartenenti alle fasce più colpite dal carovita hanno sfidato l’afa di questi giorni per ottenere quegli euro che gli consentirebbero di alleggerire il peso della spesa al supermercato sul bilancio familiare. Tra loro c’erano anche diversi anziani.

Il traffico, davanti agli uffici del Comune di via Tommasi, è stato quasi completamente bloccato per ore. Molte, tra le persone in attesa, hanno cercato di ripararsi dal gran caldo facendosi aria con i ventagli. Qualcuno ha portato con sé i propri bambini. Una volta giunti davanti agli uffici del Comune, si forniva il proprio nome a un dipendente chiamato a regolare l’accesso e si attendeva il proprio turno.

La pratica era poi completata col rilascio dei documenti necessari per ritirare la carta acquisti presso un ufficio postale. Mentre attendeva il suo turno, un uomo che si è qualificato solo come «un padre di famiglia» ha detto ai giornalisti che lo interrogavano sui motivi che hanno spinto lui e gli altri a sfidare il solleone per ottenere le carte acquisti: «È poca roba. Non è il reddito di cittadinanza, ma serve sempre. Oggi vai alla cassa di un supermercato, paghi 100 euro e ti accorgi che nella busta della spesa non c’è praticamente niente».

L’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ha spiegato che le persone che ieri hanno affollato l’ingresso degli uffici di via Tommasi erano «tutte quelle che non hanno ricevuto la carta a casa per diversi motivi o perché non ne hanno diritto. Oppure perché non erano in casa quando il postino ha recapitato la lettera o ancora perché l’hanno smarrita».

Trapanese ha ricordato anche che «alcune delle persone in strada sono state escluse dall’elenco dell’Inps, visto che i fondi messi a disposizione bastano solo per 31mila persone su 72mila aventi diritto».

«Siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo e arrabbiati perché non siamo stati ascoltati – ha dichiarato Agostino Anselmi, della Cisl Fp –. Da mesi stiamo lanciando campanelli di allarme per quello che sarebbe potuto succedere se non si fossero trovate soluzioni, e purtroppo siamo stati buoni profeti. La verità è che a Napoli, a fronte di circa 72mila aventi diritto perché rientrano nei nuovi requisiti previsti, il governo ha inviato solo 31mila comunicazioni per il rilascio di tessere solidali. Per gli altri 42mila aventi anch'essi diritto il governo non ha la copertura economica e non ha avuto la chiarezza di comunicarlo».