Attualità

Mediterraneo. A Lampedusa i turisti hanno assistito i migranti appena sbarcati

Daniela Fassini mercoledì 4 settembre 2024

Sono in tutto circa 8mila gli stranieri giunti in Italia via mare nel solo mese di agosto

C‘è sempre Lampedusa come prima terra d’approdo per i migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia e l’Europa. Da inizio anno, sono giunti sull’isola più grande delle Pelagie il 70% delle partenze complessive dalla Libia. Fra arrivi scortati e soccorsi, ieri, c’è stato anche uno sbarco autonomo per il quale sono corsi in aiuto dei migranti alcuni turisti. È successo sulla spiaggia di Cala Pisana, piena di bagnanti. Uomini e donne sul bagnasciuga hanno infatti assistito all’arrivo dei disperati che erano a bordo di una carretta del mare e una volta a terra si sono presi cura di loro offrendo acqua e cibo. Si tratta complessivamente di 22 persone, compresi cinque minorenni e altrettante donne: cittadini egiziani, sudanesi e siriani. Subito dopo l’arrivo, dopo un primo soccorso dei turisti, sono intervenuti i carabinieri che hanno anche sequestrato il natante di 5 metri con il quale i migranti hanno detto di essere salpati due giorni fa da Sabratah, in Libia. Tutti sono stati accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola. Altri quattro sbarchi di migranti a Lampedusa hanno portato sull’isola 108 persone. Con le prime imbarcazioni approdate sono arrivati 52 tunisini (fra cui dieci donne e tre minori) e 18 libici, siriani e sudanesi, fra cui una donna. A seguire sono stati soccorsi 23 egi-ziani, pachistani, eritrei, etiopi e somali, rintracciati dai carabinieri in contrada Imbriacola, nei pressi dell’hotspot.

I componenti del gruppo, composto anche da due donne e tre minori, hanno riferito di essersi messi in viaggio da Sabratah, in Libia, con un natante di 7 metri che ancora non é stato però ritrovato. Quindici siriani, invece, sono stati soccorsi sugli scogli di Linosa ancora dai carabinieri. Il gruppo, fra cui 3 donne e 2 minori, ha riferito d’essere partito da Zuwara, in Libia, a bordo di una barca di 6 metri che non e’ stata trovata. A trasferirli a Lampedusa ci ha pensato la guardia di finanza con un pattugliatore. All’hotspot, prima dei nuovi arrivi, gli ospiti erano 325. Su disposizione della prefettura di Agrigento, 221 sono stati imbarcati sul traghetto di linea giunto in serata a Porto Empedocle. A seguire, con l’altra nave di linea, la Cossyra, in 161. Sono in tutto circa 8 mila le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di agosto, dato che rappresenta un incremento di circa il 7% rispetto al mese precedente (7.465). Tra gennaio e giugno gli arrivi erano stati, rispettivamente: 2.258, 2.301, 6.857, 4.721, 4.976, 4.902. Le persone arrivate sulle coste italiane ad agosto sono partite da Libia, Tunisia e Turchia. La Libia é stata il primo Paese di partenza, con il 70% circa di tutti gli arrivi via mare in Italia. Circa il 70% delle persone arrivate ad agosto sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Roccella Ionica, Pozzallo, Ravenna, Genova, Ancona. Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (20%), Siria (16%), Tunisia (14%), Guinea (6%), Egitto (6%), Pakistan (4%), Mali (3%), Sudan (3%), Eritrea (3%) e Gambia (2%). Nel mese di agosto sono state riportate tre persone morte e una dispersa, un dato sottostimato poiché basato solo sulle informazioni raccolte agli sbarchi in Italia.

Un primo incidente ha coinvolto, il 3 agosto, un’imbarcazione partita da Tajura: risultano due morti e un disperso durante le operazioni di soccorso. Una seconda imbarcazione, partita da Sabratha e soccorsa il 12 agosto, aveva a bordo un uomo già deceduto per l’inalazione di idrocarburi. Intanto è di 12 morti e due dispersi il drammatico bilancio del naufragio che si è consumato ieri nella Manica. Il barcone è affondato nel tentativo di raggiungere le coste britanniche.

Lo hanno reso noto le autorità francesi. Si tratta del naufragio più grave dall’inizio dell’anno. Nel 2024, già 25 persone hanno perso la vita tentando di attraversare la Manica in direzione della Gran Bretagna. «Una tragedia spaventosa», ha commentato il governo britannico. La Guardia Costiera inglese non è coinvolta nelle operazioni di soccorso, poiché il disastro (almeno 12 morti, due dispersi e oltre 50 persone tratte in salvo, secondo il bilancio aggiornato di Parigi) è avvenuto a poca distanza dalle coste francesi. Da Londra si precisa intanto che, malgrado le condizioni di mare agitato, si calcola che altri 200 disperati partiti dalla Francia sono riusciti a raggiungere l’Inghilterra solo nella giornata di ieri. Il nuovo premier laburista britannico, Keir Starmer, al potere da luglio, in queste settimane ha più volte rivendicato l’impegno anche del suo governo alla linea dura contro gli sbarchi illegali attraverso la Manica, pur seppellendo definitivamente il controverso piano dissuasivo del precedente esecutivo Tory per il trasferimento in Ruanda di quote di richiedenti asilo non ammessi; non senza affermare di voler privilegiare la cooperazione con i Paesi partner, in primis proprio la Francia, nella lotta contro “le gang dei trafficanti”, oltre che per accelerare i rimpatri dei “clandestini”. La sua ministra dell’Interno, Yvette Cooper, riferendosi all’ultimo naufragio, è a sua volta tornata a denunciare «l’orrendo e spietato» traffico degli scafisti che «fanno profitti» sulla disperazione esponendo i migranti a traversate «pericolose a bordo di carrette del mare». E ha definito “vitale” un’accelerazione dei piani per «smantellare le bande dei trafficanti criminali e rafforzare la sicurezza ai confini » del Regno. L’Unhcr continua intanto a sollecitare gli Stati «a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare».