Attualità

50 anni di Avvenire. 1995 - L'Italia ottiene Priebke, boia delle Ardeatine

Antonio Giorgi mercoledì 8 agosto 2018

Forse mai nella storia della Chiesa il magistero pontificio si è espresso con tanta intensità di interventi come nel corso del 1995. Interventi di grande rilievo: due encicliche nell'arco di due mesi esatti, il 25 marzo e il 25 maggio. La prima è la Evangelium vitae, accorata promozione della vita umana contro i pericoli ai quali la espone il mutamento dei costumi, delle culture e delle mentalità, in particolare omicidio, aborto, eutanasia. È un testo che alcuni accostano alla Humanae vitae di Paolo VI. La seconda è la Ut unum sint, centrata sull’ecumenismo e sulla tensione all’unità che dovrebbe animare ogni credente.
Difesa dell’uomo e proiezione verso il dialogo con tutte le confessioni cristiane e tutte le religioni sono stati del resto punti centrali degli interventi di papa Wojtyla alla Giornata mondiale della gioventù di Manila e nel corso del suo pellegrinaggio apostolico (11-21 gennaio) nelle Filippine, in Papua-Nuova Guinea, in Australia e nello Sri Lanka.

Per la Gmg di Manila che si è tenuta tra il 10 e il 15 gennaio era stato scelto come tema di riflessione il versetto di Giovanni 20,21: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Alla celebrazione eucaristica di chiusura erano presenti 5 milioni di fedeli, la più elevata affluenza mai registrata a questi appuntamenti.
Il 1995 si affaccia sugli scenari italiani con vari scossoni che investono la politica. C’è intanto un cambio della guardia a Palazzo Chigi, dopo che il nuovo governo presieduto da Lamberto Dini ha giurato il 17 gennaio. Tra il 23 e il 29 gennaio si svolge a Fiuggi il congresso del Movimento sociale italiano; sarà l’ultimo a inalberare il logo del Msi-Dn perché anche all'interno delle forze di destra c’è voglia di cambiamento. Gianfranco Fini, giovane leader emergente, propone lo scioglimento del partito che fu di Almirante per dare vita a una cosa nuova che si chiamerà Alleanza nazionale. Fini la spunta senza troppe resistenze.

Nel composito universo del centro-sinistra si affaccia alla ribalta un professore di Bologna, già ministro, già presidente Iri. È Romano Prodi, che il 3 febbraio si candida alla guida di uno schieramento che in realtà è problematico e ancora tutto da costruire, perché all'interno del Partito popolare italiano, erede della Dc, il segretario Rocco Buttiglione di intese di centro-sinistra non vuole proprio sentir parlare. Anzi, apre a Silvio Berlusconi e a Forza Italia.
Il 23 aprile gli italiani vanno alle urne per una tornata di elezioni amministrative. Il clima è reso pesante dagli esiti di alcune inchieste giudiziarie che coinvolgono uomini della politica. Il 2 marzo, ad esempio, Giulio Andreotti è stato rinviato a giudizio a Palermo per presunti intrallazzi con ambienti mafiosi. Lo chiamano in causa i soliti pentiti, il dossier dell’accusa è fatto di decine di migliaia di pagine. La vicenda processuale, che andrà in aula il 26 settembre, si concluderà solo molto tempo dopo con l’assoluzione dell’ex presidente del Consiglio.
Dicevamo delle elezioni. Gli exit poll danno in vantaggio il centro-destra, al cui interno subito cominciano i festeggiamenti. Il mattino dopo per Forza Italia sarà una doccia fredda: il conteggio dei voti effettivi vede in testa il centro-sinistra con il 48,6 per cento; il centro-destra si ferma al 40,7, mentre la Lega di Umberto Bossi non va oltre il 6,4. Opinione pubblica e dirigenti di partito cominciano saggiamente a diffidare dei sondaggisti e delle loro proiezioni.
Politica e magistratura continuano a incrociare le armi per buona parte dell’anno. Marcello Dell’Utri, che ha messo in piedi Forza Italia per Berlusconi, il 25 maggio finisce nel carcere di Ivrea e vi rimarrà per tre settimane, accusato di emissione di fatture false. A carico di Antonio Di Pietro, l’eroe di Mani pulite, giacciono presso la Procura di Brescia ben 54 denunce. Il 31 maggio scoppia lo scandalo delle Coop rosse del Veneto: 24 mandati di comparizione. L’11 luglio parte da Milano un ordine di cattura per Bettino Craxi, che è in Tunisia. L’ex presidente del Consiglio è accusato di violazione della legge sul finanziamento ai partiti.
Estero.

Il 20 marzo la setta religiosa guidata dal santone Shoko Asahara attacca la metropolitana di Tokyo con il gas sarin. Pesante il bilancio: 12 morti e 6.200 intossicati. L’11 luglio 7mila musulmani sono massacrati a Srebrenica dai serbo-bosniaci. Il 4 novembre un estremista uccide il premier israeliano Rabin. Il 21 novembre con gli accordi di Dayton si gettano le basi per la pace in Bosnia-Erzegovina. Lo stesso giorno l’Argentina consegna all’Italia Erich Priebke, uno dei responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Ancora Italia. Dal 20 al 24 ottobre ha luogo a Palermo il terzo Convegno ecclesiale nazionale sul tema «Il Vangelo della carità per una nuova società». Romano Prodi e Walter Veltroni presentano il 13 dicembre la loro creatura politica, la coalizione dell’Ulivo che si opporrà al centro-destra.



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