Migranti. Naufragi e maxi-soccorso: in 400 salvati nel Mediterraneo
Un soccorso della Guardia costiera italiana a largo di Lampedusa
Quasi 600 persone soccorse (di cui 400 messe in salvo a Pozzallo), 17 morti e almeno 12 dispersi nelle ultime 24 ore: è il drammatico bilancio della migrazione "silenziosa" che si consuma ogni giorno nel Mediterraneo. Uomini, donne e bambini che sognano di raggiungere l’Europa. Partono soprattutto dalla Libia ma sempre di più i naufragi avvengono anche davanti alle coste tunisine.
Come è accaduto lo scorso fine settimana: salgono a 17 le vittime accertate del ribaltamento sabato scorso di quattro barche al largo Sfax, in Tunisia, secondo la Guardia costiera tunisina. A bordo c’erano complessivamente 120 migranti, di cui 98 salvati e 17 corpi trovati finora. Risultano anche cinque dispersi. «Abbiamo bisogno di un cambiamento sistematico e di libertà di movimento per evitare ulteriori morti», afferma Alarm Phone.
Nella notte, c’è stato anche un maxi-soccorso davanti alle coste siciliane: un motopeschereccio a 4 miglia a sud di Porto Palo, nel Siracusano, in difficoltà e stracarico con a bordo 400 persone è stato raggiunto dai guardacoste che, con diverse motovedette, hanno garantito la staffetta dei soccorsi.
I migranti avrebbero dovuto essere trasbordati sul rimorchiatore Nos Aries per essere messi in salvo. Invece, causa condizioni meteo proibitive, sono stati soccorsi a gruppi sulle motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza. Un’operazione lunga e complessa e resa ancora più difficile dal mare mosso. Il totale dei migranti messi in salvo, a fine operazione, è di 383. Molti provengono dalla Siria, tra loro anche donne, bambini e numerosi nuclei familiari.
«Dopo parecchi e disumani naufragi nel Mediterraneo, la scorsa notte un barcone viene avvistato al largo delle coste – afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna – Come sempre Pozzallo assolve al proprio compito di città di accoglienza con grande spirito umanitario». «Siamo appena all’inizio della stagione estiva e si ha purtroppo la sensazione che il governo nazionale stia sottovalutando la questione sbarchi».
Intanto proseguono anche i soccorsi lungo la rotta centrale del Mediterraneo, fra Libia e Italia.
Oltre ai 101 migranti soccorsi dalla nave di Medici senza frontiere, Geo Barents, (tra loro anche 4 bambini ed una donna incinta), altre 94 persone su un gommone alla deriva al largo della Libia sono state salvate dalla Ocean Viking.
Durante l’operazione, informa la ong Sos Mediterranee, una motovedetta libica si è avvicinata «causando panico tra i naufraghi». Almeno 15 persone sarebbero cadute in acqua: solo tre sono riuscite a risalire sul gommone. «Gli altri sono probabilmente annegati» informa la Ong. Sono ora 164 le persone salvate a bordo della nave.
Un gommone con 20 migranti provenienti dalla Tunisia è inoltre approdato ieri mattina direttamente in porto a Pantelleria. Era da tempo che a Pantelleria, che dista 70 miglia dalle coste tunisine, non si registravano sbarchi a differenza di Lampedusa che è la rotta privilegiata sopratutto per gli arrivi dalla Libia. Proprio sull’isola, l’ultimo mini-arrivo è avvenuto la scorsa notta, con 8 cittadini egiziani entrati direttamente nel porto di Lampedusa a bordo di un peschereccio partito dalla Libia. Le forze dell’ordine sono riuscite a bloccarli e ora si trovano nell’hotspot di Contrada Imbriacola.
Le autorità di Misurata, la seconda maggiore città della Libia, confermano intanto di aver "sventato" un tentativo di far arrivare più di 600 persone in Italia. I migranti sono stati intercettati in mare e riportati a terra fra sabato e domenica.