Solidarietà. La carica delle 200 città europee per la pace in Ucraina
Cittadini ucraini protestano, due giorni fa, a Roma davanti all'ambasciata russa
La sorpresa potrebbe essere Zelensky, la certezza sarà la mobilitazione in contemporanea di tante altre città europee. Oggi Firenze torna a essere il centro del Vecchio continente, per una manifestazione promossa da "Eurocities", l’associazione che raggruppa più di 200 metropoli europee. Nessun parallelo con la piazza di sabato scorso a Roma, organizzata dalla Cgil, dove la condanna per l’aggressione di Putin all’Ucraina si era accompagnata a un’analoga presa di distanza rispetto all’allargamento della Nato.
Oggi non sarà così e la scelta a favore di Kiev "senza se e senza ma" sarà sancita proprio dalla presenza in video del primo cittadino ucraino. Ci sarà anche la Cisl, tra i sindacati, assente sette giorni fa, e torneranno a sfilare anche gli altri due sindacati confederali, Cgil e Uil. Presenti anche i partiti in modo bipartisan, da Forza Italia a Sinistra italiana, passando per Pd, Italia Viva e Azione.
Tra quanti hanno annunciato la loro partecipazione ci sono Enrico Letta, con il suo predecessore Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Pier Ferdinando Casini, Nicola Fratoianni, Benedetto Della Vedova, fino al deputato Fi Elio Vito. In piazza anche una delegazione M5s, adesioni da Articolo 1, Psi, Verdi Europei. Non mancheranno tra i sindaci il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, o quello di Arezzo, Alessandro Ghinelli del centrodestra. Attesi, per quanto riguarda il governo, i ministri Andrea Orlando, Enrico Giovannini, Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.
Appuntamento in piazza Santa Croce, a partire dalle ore 15, «per chiedere con forza il ritorno alla diplomazia e la fine immediata delle ostilità» spiegano gli organizzatori. «L’evento vuole essere una dimostrazione di solidarietà e vicinanza che superi le logiche nazionali, ma che unisca tutte le città europee per un unico e grande messaggio di pace». Oltre a Volodymyr Zelensky, è previsto anche un collegamento con il sindaco di Kiev, Vitalij Klyèko.
Per Dario Nardella, sindaco di Firenze, che ha più volte ricordato l’esempio di Giorgio La Pira come testimone di pace tra le nazioni, «questa iniziativa nasce per unire tutti gli europei con unico messaggio: chiedere la pace e esprimere solidarietà al popolo ucraino martoriato da questa guerra. La piazza di Firenze è aperta tutti, è nata per unire e non per dividere».
«Da sindaci – ha spiegato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – sappiamo che la solidarietà non deve rimanere sulla carta dei comunicati stampa: abbiamo il modo e abbiamo il dovere di tradurla in fatti concreti. E così faremo tutto il possibile per contribuire all’accoglienza delle migliaia di ucraini – donne, anziani, bambini – che stanno fuggendo dalla guerra e cercano rifugio in Italia».
Oggi sono attese migliaia di persone, mentre ieri pomeriggio, sempre a Firenze, in piazza Santissima Annunciata, è andata in scena un’altra manifestazione per «fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre»: vi hanno aderito tra gli altri Anpi Firenze e Cgil, che pure oggi saranno in piazza, insieme a collettivi e Potere al Popolo, i quali invece hanno contestato l’iniziativa odierna. «Si cercherà di annacquare le responsabilità del governo italiano, che è già in guerra con la Russia. Abbiamo deciso di non stare con i militaristi».