Il presidente della provincia di Bolzano «non può parlare a nome di una pretesa 'minoranza austriaca', dimenticando di rappresentare anche le popolazioni di lingua italiana e ladina, e soprattutto che la stessa popolazione di lingua tedesca è italiana e tale si sente nella sua larga maggioranza». Durissima la reprimenda del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei confronti di Luis Durnwalder, numero uno dell’autonomia altoatesina. Il quale nei giorni scorsi ha annunciato che diserterà i festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia.Posizione, che - incurante della «sorpresa e rammarico» manifestati dal Quirinale con una lettera a lui inviata giovedì, il cui contenuto è stato sintetizzato in una nota emessa ieri - lo stesso Durnwalder ha ribadito. «Il gruppo linguistico tedesco non ha nulla da festeggiare. Nel 1919 non ci è stato chiesto se volevamo fare parte dello Stato italiano e per questo non parteciperò », ha risposto al Capo dello Stato. Liberi gli assessori italiani di farlo, «ma non in rappresentanza della Provincia autonoma». Nella lettera il Colle si diceva, comunque, fiducioso nel fatto che «l’intera popolazione della provincia di Bolzano possa riconoscersi pienamente nelle celebrazioni» nello spirito dei principi costituzionali.Alle polemiche sulla chiusura di uffuci e scuole il 17 marzo, data storica designata (tra l’altro in Alto Adige restaranno sbarrati), si aggiunge dunque la palese irritazione del presidente per la messa in discussione di fatti storici ormai acquisiti. Soprattutto a partire dall’ampia autonomia arrivata nel 1972.Coincidenze della storia (o ironia della sorte) proprio ieri a Durnwalder veniva conferita la medaglia d’oro del Consiglio dei ministri nel settore della Protezione civile. Consegnata dal prefetto Franco Gabrielli per il lavoro svolto dall’Alto Adige per il sisma in Abruzzo. L’esponen-te della minoranza si è detto onorato del riconoscimento, «che ricevo però solo in rappresentanza delle decine di volontari che hanno portato il loro prezioso contributo». Poi ha cercato di stemperare le polemiche e assicurato (ma anche chiesto) rispetto. In serata, però, si è detto stupito dello stupore di Napolitano. Le stesse cose le proclamano Bossi e Calderoli e «nessuno si scandalizza», si difende. Ma una cosa è certa: «Viva l’Italia non lo dico».Anche il deputato dell’Svp Karl Zeller tiene il punto, «siamo stati annessi». Più cauta la senatrice Helga Thaler Ausserhofer, dispiaciuta per una polemica «che non ha senso». A Bolzano, spiega, «dobbiamo essere molto sensibili, avendo tre gruppi linguistici che finalmente hanno trovato una convivenza pacifica e si riconoscono nell’autonomia speciale». Soddisfazione per l’intervento di Napolitano e critiche per la posizione «antistorica» di Durnwalder esprimono diversi esponenti del Pd, l’udc Rocco Buttiglione e il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, che si augura un ritorno al buonsenso.