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VERTICE A PARIGI. Monti e Hollande ottimisti: «Schiarite nell'Eurozona»

martedì 31 luglio 2012

All'Eurozona serve "una nuova spinta politica": lo hanno dichiarato, in una nota congiunta, il presidente francese Francois Holland e il capo del governo italiano Mario Monti al termine di una colazione di lavoro all'Eliseo. "La Francia e l'Italia ribadiscono il proprio profondo attaccamento all'integrità della zona euro e sono determinate a fare di tutto per proteggerla - si legge nella dichiarazione - Gli Stati membri, così come le Istituzioni europee, ciascuno secondo le proprie prerogative, debbono assolvere ai propri obblighi al fine di mantenere la stabilità e il buon funzionamento della zona euro e del mercato interno europeo".

Italia e Francia riaffermano la loro volontà di impegnarsi e di fare "tutto il possibile" affinché "le decisioni del Consiglio europeo siano applicate" e la zona euro sia "difesa, preservata, consolidata". Lo ha affermato il presidente francese dopo l'incontro all'Eliseo con Monti. "La posta in gioco è talmente vitale che non possiamo permetterci neanche un minuto di disattenzione", così il premier Monti. "Condivido parola per parola quanto dichiarato dal presidente francese Hollande sul graduale schiarirsi delle prospettive dell'Eurozona", ha sottolineato Monti.DOMANI MONTI AD HELSINKYUn mese fa, insieme con l'Olanda, aveva minacciato di porre il veto allo scudo anti-spread. Ora però la Finlandia rischia di restare isolata su una linea di rigore che persino la Germania si è decisa ad ammorbidire.Dunque Mario Monti potrebbe trovare a Helsinki, dove arriverà domani, una maggiore apertura su un'azione incisiva per disinnescare la crisi applicando il più presto possibile il meccanismo di stabilità europeo (Esm).MONTI:  «QUASI FUORI DAL TUNNEL»Lo ha detto il premier Mario Monti questa mattina parlando della crisi in collegamento con Radio Anch'io. 'La spending review non è una nuova manovra'. 'I compiti non finiscono mai, come gli esami'. "Lo scenario peggiore che voglio esorcizzare sarebbe quello delle elezioni che si tengono sì a scadenza naturale ma a cui si arrivasse senza una riforma della legge elettorale e in un clima di disordinata rissa tra partiti", ha precisato Monti. Bisogna "seguire il monito del capo dello Stato". "Se si arrivasse alle elezioni senza la riforma della legge elettorale in un clima di rissa tra partiti, la combinazione di queste cose darebbe ai cittadini italiani la sensazione che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere questo governo ma non ha fatto i compiti in casa propria nel senso delle riforme da fare", ha detto il premier. Per Monti, se questo dovesse accadere, "i mercati internazionali sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo Governo". E per questo si dovrebbe "seguire il monito del capo dello Stato a fare la riforma elettorale e a rendere esplicito l'impegno a voler proseguire con la disciplina di rigore indicata dall'Europa".Il clima di "disordinata rissa tra partiti" con i dubbi sulla riforma della legge elettorale legittima i mercati "a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo governo". Lo dice Mario Monti a Radio Anch'io confermando gli effetti sullo spread dovuto alle polemiche sulla riforma elettorale. "Una relazione c'è, ma più che con la data delle elezioni è con il clima complessivo fra oggi e la data delle elezioni". "Se - ha proseguito il premier - continuando nella prova di responsabilità finora data i partiti accogliendo il monito forte del capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi ad una continuazione di un linea europea, di disciplina e di riforme strutturali, o invece a divaricare rispetto a questa linea, tutto ciò sarebbe elemento utile per i mercati e per i cittadini italiani". "Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda". Così il presidente del Consiglio a chi gli chiede se e con chi intenda scendere in campo in vista delle prossime elezioni.