Due piccoli alberi, una conifera e una latifoglie, all’interno di un cerchio, e la scritta Pefc. Da oggi compariranno nell’ultima pagina di
Avvenire all’interno della "gerenza". È l’attestazione che il giornale ha ottenuto la certificazione che tutta la carta utilizzata (già da anni) nelle tipografie dove viene stampato proviene da foreste gestite in maniera sostenibile, da un punto di vista ambientale ma anche rispettando i diritti dei lavoratori e degli abitanti. Legno sostenibile, dunque, ma anche assolutamente "legale". Una scelta che conferma l’attenzione del giornale sul tema della salvaguardia del Creato e su quello della legalità. Un piccolo marchio, ma un importante impegno che prevede norme rigide e controlli severi, sulla base di regole riconosciute a livello mondiale. «Regole che il nostro giornale già cercava di rispettare con un impegno generale alla responsabilità sociale di impresa, e che ora, con la certificazione, si impegna pubblicamente a continuare a seguire», spiega il direttore generale di
Avvenire, Paolo Nusiner.Pefc è l’acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification che significa Programma per il Riconoscimento di Schemi di Certificazione Forestale. Si tratta di un’organizzazione mondiale non governativa, no-profit indipendente, che promuove, a livello globale, la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione rilasciata da un organismo di certificazione esterno e totalmente indipendente rispetto al Pefc, certificazione che è riconosciuta a livello internazionale. In Italia i soci del Pefc sono attualmente 52 tra i quali 8 Regioni, le due Province autonome di Trento e Bolzano, 8 proprietari boschivi, 3 industrie del legno, 5 sindacati e rappresentanti di categoria, 2 cooperative, 14 aziende, organismi e liberi professionisti, 9 associazioni, compere alcune ambientaliste. Per quanto riguarda le aziende che hanno ottenuto la certificazione, lo scorso anno sono state ben 123 le
new entry, passando così da 852 a 911, con un incremento del 13,3%. Un buon risultato (Pfec Italia è al quarto posto nel mondo) malgrado la crisi economica che ha colpito anche le aziende certificate, 30 delle quali hanno dovuto chiudere.Ma quali sono le aziende certificate, questo "esercito" di un economia sostenibile nel quale ora si è arruolato anche
Avvenire? Troviamo 83 ditte boschive, 165 segherie, 108 aziende di legno ingegnerizzato, 132 di edilizia e carpenteria, 144 editori e stampatori, 137 imprese di mobili e arredi per interni, 103 di commercio legname, 102 di carta per grafica, 88 di pannelli in legno. Tutte aziende che utilizzano in maniera sostenibile il legno certificato. Legno che proviene da tantissime foreste. Al 31 dicembre 2014 l’area forestale certificata ammontava a 818.970 ettari, pari al 9,3% della superficie totale a bosco italiana, con un aumento di 27.041 ettari, un +3,3%. L’area a maggior certificazione è quella gestita dal Bauernbund, l’Unione agricoltori di Bolzano (301.247 ettari, pari al 36,7%), seguita dal Consorzio dei comuni trentini (258.566 ettari, pari al 31,5%), dal Gruppo Pefc Veneto (83.714 ettari), da Legno servizi del Friuli Venezia Giulia (81.587 ettari).Per ottenere la certificazione, la quantità di legname tagliato non deve mai superare quella che cresce in foresta; dopo il taglio, gli alberi vanno ripiantati o aiutati a rinnovarsi naturalmente; devono essere tutelati gli habitat per piante animali selvatici e garantite tutte le funzioni di protezione che normalmente la foresta svolge nei confronti di clima, suolo e acqua; devono essere rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei proprietari forestali; deve essere incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del bosco stesso. Per quanto riguarda il prodotti del legno interviene la Certificazione di Catena di Custodia Pefc, che è un sistema per tracciare il materiale certificato dalla foresta al prodotto finito, fornendo così garanzia che provenga a tutti gli effetti da una foresta certificata. Ricordiamo, infatti, che il Pefc è presente in 34 Paesi, dove sono certificati 258 milioni di ettari di foreste e circa 16mila aziende. Molto di questo legno arriva poi nelle aziende italiana che devono rispettare, oltre alla regole di sostenibilità ambientale, anche una precisa regola etica. Infatti, per ottenere la certificazione, non è assolutamente ammesso l’uso di legname proveniente da "fonti controverse", come abbattimenti illegali o in aree protette, ma anche da zone di guerra o in mano a gruppi terroristi.