Agorà

Sport. Argentina, "la squadra del Papa" vince lo scudetto

Massimiliano Castellani lunedì 16 dicembre 2013
La notizia del giorno arriva dalla serie A argentina. il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore di papa Francesco, pareggiando 0-0 in casa del Velez ha vinto il suo 15° titolo nazionale. Per i tifosi dei "cuervos", così si chiamano i giocatori della squadra del Barrio di Boedo (Buenos Aires), si tratta del "primo miracolo" compiuto da papa Bergoglio... Se è vero che il il calcio per molti è una "fede", dobbiamo accettare anche qualche uscita "blasfema" di questo tipo... Tornando all'erba dei campi di casa nostra, la prima considerazione che balza alla mente è: se la Champions fosse la Serie A, allora la Juventus di Antonio Conte camperebbe di rendita, da qui ai prossimi cinque anni. I bianconeri traditi dal ghiaccio bollente di Istanbul, si rigettano a testa bassa in campionato e divorano quel piccolo-grande Sassuolo che aveva stoppato sul pari sia la Roma che il Napoli, alias le due anti-Juve. La vittoria sugli emiliani porta la firma del più criticato dopo l’eliminazione europea, ovvero l’Apache Tevez che sigla la sua prima tripletta italiana. Il Napoli risponde al poker della Juve (che non subisce reti da 730 minuti) con un 4-2 all’Inter dell’ex profeta del San Paolo, Walter Mazzarri. Gli azzurri di Benitez confermano di possedere un reparto offensivo straripante, Higuain e Callejon in Champions hanno messo in ginocchio anche i vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund e l’attuale regina d’Inghilterra Arsenal, ed è davvero un peccato che i 12 punti non siano stati sufficienti per continuare il sogno. Risveglio amaro dunque, ma addolcito dal successo sull’Inter che rilancia le quotazioni del Napoli come seconda forza del torneo, anche se al momento quel ruolo spetta alla Roma, attesa alla prova di San Siro, questa sera contro quel Milan unica formazione italiana ancora in corsa per la “Coppa dalle grandi orecchie”. Inter dunque ridimensionata: nei due scontri diretti con Roma e Napoli ha incassato due sconfitte, ma soprattutto ha subito 7 gol, segnandone 2. Mazzarri è convinto che i nerazzurri siano sulla buona strada e ribadisce, “il gioco c’è”, peccato però che i tifosi interisti non lo vedano. Il gioco bello del calcio si vede invece a Firenze, con i viola di Montella riconosciuti anche da Pep Guardiola come il nostro “piccolo Barcellona”. Con il Bologna, la Fiorentina danza sulle punte con un Aquilani in versione Pirlo (piazzato davanti alla difesa), un Borja Valero che la Spagna non può non convocare per i Mondiali del 2014 e un Pepito Rossi che fa 13, tanti sono i gol che ha realizzato finora in campionato il principe azzurro dei cannonieri. Parlando di bomber ecco tornare alla ribalta Miro Klose che smaltito il lungo infortunio si ripresenta in tempo per rianimare la Lazio, stendere con una doppietta il Livorno e quindi salvare in extremis la panchina di Vlad Petkovic. Panchina solida quella di Ventura che porta il Torino al settimo posto. I granata espugnano il Friuli, superando l'Udinese più debole dell’era Guidolin, il quale da l’impressione di essere arrivato alla fine di un ciclo. E’ appena cominciato invece il ciclo di Sinisa Mihajlovic alla Samp che al Bentegodi vince lo scontro diretto delle panchine felici contro il Chievo di Corini. Da quando è arrivato il vecchio Sinisa, i doriani hanno ottenuto due vittorie e due pareggi e di colpo la classifica da drammatica si è fatta ridente. Non può sorridere il Parma che nella domenica in cui festeggia i suoi 100 anni (oggi è il compleanno ufficiale dei “crociati” con tanto di spettacolo al Teatro Regio) deve accontentarsi di un grigio pari casalingo con il Cagliari. La lotta per non retrocedere continua e mezza Serie A è in lizza, compreso il Catania fanalino di coda che non è andato oltre lo 0-0 con il sorprendente Verona, ma De Canio assicura: “Con questo spirito possiamo ancora salvarci”. Si salvi chi può invece dal ritorno dell’onda anomala Federica Pellegrini. In Danimarca, agli Europei in vasca corta, la "Fede" nazionale riscopre persino il fascino dei 400 ottenendo un bronzo e poi dà lezioni di nuoto sui 200 prendendosi l’oro e annunciando, per ora all’Europa, “Sono la n.1”. Nessuno ne dubitava, a cominciare da suo ex boy-friend Filippo Magnini che con la formula condivisa con Federica, più vasche e meno gossip, è tornato sul podio con un bronzo nei 200 e un argento nella staffetta 4x50. Insomma, acqua azzurra, acqua chiara.