Bologna. Per cinque notti si avvera il sogno della facciata di San Petronio
Sotto, una anteprima del videomapping sulla facciata della basilica
Vedere la immensa facciata della basilica di San Petronio, famosa proprio perché incompiuta, completata secondo i progetti formulati nei secoli dei più illustri architetti delle varie epoche come Andrea Palladio, Giulio Romano, Baldassarre Peruzzi, il Vignola, il Terribilia, Girolamo Rainaldi, fino all’ultima dedica “green” di Mario Cucinella. È l’insolita e affascinante esperienza che potranno fare i bolognesi da stasera a lunedì prossimo, dalle 21 alle 23, grazie a un’iniziativa dell’associazione Bologna Festival in collaborazione con l’Arcidiocesi e il Comune: il progetto “La Piazza si accende. I disegni nascosti di una facciata incompiuta”. La realizzazione del videomapping è del video-artist Luca Agnani.
La serata inaugurale, stasera alle 21, prevede un concerto sinfonico dell’Orchestra Senzaspine diretta da Matteo Parmeggiani con un programma di autori legati alla civiltà musicale bolognese quali Gioachino Rossini, Ottorino Respighi e Richard Wagner; prima del concerto lo storico dell’arte Luigi Ficacci e l’architetto Mario Cucinella dialogheranno sul progetto nelle sue valenze storico- architettoniche. Sulle note dell’ultimo brano in programma, l’Ouverture dal Guillaume Tell di Rossini, inizieranno le proiezioni videomapping sulla facciata della basilica; nelle serate successive, dal 16 al 19 settembre, il pubblico potrà assistere alle proiezioni con musiche registrate. Tutti gli spettacoli, incluso il concerto sinfonico, sono a ingresso libero senza prenotazione.
Il progetto di Palladio e Terribilia per la facciata di San Petronio - Arcidiocesi di Bologna
«La Chiesa di Bologna – dice monsignor Stefano Ottani, vicario generale per la Sinodalità – è lieta di essere stata coinvolta in questo progetto, mettendo a disposizione il sagrato, la facciata e i disegni custoditi nel Museo della Fabbriceria di San Petronio. Siamo felici perché è un’iniziativa che coglie l’identità della nostra città, visto che Petronio è il patrono di Bologna. Una collaborazione, quindi, quasi neces tra Chiesa e città. Le immagini ci aiuteranno a capire come sarebbe stata la basilica ma spero che questo non susciti nostalgia, ma indichi che anche la città è un progetto incompiuto, da costruire insieme».
«Oggi, come nei secoli scorsi, l’incompiutezza della facciata di San Petronio non limita la sua capacità di esprimere l’identità civica di Bologna – afferma Luigi Ficacci –. Eppure, da quando i lavori del basamento furono interrotti, a dieci anni dalla fondazione, il completamento della facciata rimase un problema cruciale e ricorrente, con un continuo ricorso a pareri dei massimi architetti del momento».
Il progetto di Terribilia per la facciata di San Petronio - Arcidiocesi di Bologna
«Ormai però – continua Ficacci – sono stati riconosciuti i valori di scenario dello sterminato parato in mattoni sagramati, cioè trattati per reggere l’esposizione all’aria in attesa di una copertura lapidea. Ormai quel campo scuro esalta il basamento: l’opera di Antonio di Vincenzo e dei suoi successori, i portali e la decorazione scultorea di Jacopo della Quercia e Amico Aspertini. Questo legame tra facciata di San Petronio e vicende storiche della città spiega il subentrato sentimento di identificazione e soddisfazione per la sua incompiutezza».
Il progetto di Girolamo Rainaldi per la facciata di San Petronio - Arcidiocesi di Bologna