Agorà

Bolzano. Un'estate di grande danza tra famiglia e ambiente

Angela Calvini venerdì 14 luglio 2017

Il coreografo Glen Caci per Bolzano Danza (foto Musacchio Ianello)

La grande danza d’estate si dà appuntamento fra le montagne più belle d’Italia, in Alto Adige e in Trentino. A partire dalla 33ma edizione del sempre più innovativo festival Bolzano Danza. Nel cartellone 18 spettacoli (29 rappresentazioni, di cui 8 in prima nazionale e 1 in prima assoluta) ospitati dal 13 al 28 luglio nelle due sale del Teatro Comunale, a Museion e al Piccolo Museion. Dopo aver indagato nel 2016 il tema delle migrazioni, «nel 2017 ci occupiamo delle relazioni – spiega il direttore artistico Emanuele Masi –. Gli spettacoli ci accompagnano attraverso rapporti familiari, legami con luoghi e culture, connessioni tra persone e gruppi».

"Bolzano Danza" unisce dall'Albania alla Tunisia


In oltre 15 giorni di festival il sipario si alzerà su grandi nomi della danza contemporanea internazionale: si passa dal recupero delle danze popolari del richiestissimo Alessandro Sciarroni che presenta il suo successo FOLK-S basandosi sulla danza tirolese Schuhplattler, alle musiche identitarie come il jazz (De Keersmaeker-Sanchis) sino ad indagare i legami familiari col tunisino Radhouane El Meddeb che dialoga col padre scomparso, mentre i fratelli albanesi Çaçi raccontano lo spaesamento vissuto come emigranti dalla loro terra natale in KK (I’m a communist kid). I due con Tutorial invitano il pubblico all’apprendimento di danze tradizionali per avvicinare culture diverse.


Si passerà poi dai vizi capitali riletti da Olivier Dubois, alla lotta per i diritti delle donne (la spagnola Marina Mascarell) e allo sradicamento dalla propria terra a causa di mutazioni climatiche sempre più destabilizzanti (il potente Sfumato di Rachid Ouramdane). Novità assoluta la presenza dell'innovativo coreografo Richard Siegal che mescola generi musicali e di danza diversi. Il programma completo su http://http://www.bolzanodanza.it/it/

"Oriente Occidente", in Trentino la disabilità diventa arte


Dal 30 agosto al 10 settembre torna invece a Rovereto, in Trentino, uno dei più apprezzati festival di danza, OrienteOccidente giunto alla 37ma edizione, diretto da Lanfranco Cis e Paolo Manfrini. Fra i temi principali l’inclusività con la presenza di Candoco, la compagnia inglese pioniera dell’integrazione che presenterà in prima mondiale di un lavoro firmato dall’israeliana Yasmeen Godder. Ma di inclusività parla anche Bad Lambs di Michela Lucenti per Balletto Civile che il festival coproduce. Il rapporto tra danza e arte visiva fa capolino in diversi progetti fra cui Héla Fattoumi e Éric Lamoureux che nello spttacolo Oscyl Variation, in prima nazionale, fanno dialogare sette sculture biomorfiche con sette danzatori in carne ed ossa. L'Oriente arriva con la celebre compagnia U-Theatre che in prima nazionale incontra il ritmo dei grandi tamburi di Taiwan in Beyond Time. E con il coreografo Sang Jijia, tibetano ma attivo in Cina, si fondono nei danzatori dell’italianissimo Spellbound Contemporary Ballet stili di danza dell’Est e dell’Ovest in Pa|Ethos.


Abou Lagraa ritorna con una prima mondiale, Wonderful one, in cui inneggia “alla meraviglia custodita nell’essere umano”. Catherine Berbessou in Tu el cielo y tu, prima nazionale, rivisita in modo contemporaneo il tango argentino. Infine workshop e conferenze racconteranno le tematiche legate all'attualità, alla sostenibilità, all'ambiente e all'ecologia. Tutto il programma su http://http://www.orienteoccidente.it/