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SANREMO 2012. Tra i Big in gara scoppia la rivolta: «Così ci umiliano»

Angela Calvini giovedì 16 febbraio 2012
​«Scarso rispetto per gli artisti in gara a Sanremo, ridotti a comparse di contorno». Altroché valorizzazione della musica italiana, tanto decantata da Mazzi e Morandi: la prima serata del 62° Festival di Sanremo è stata la debacle della musica italiana. E la protesta di Enzo Mazza, presidente della Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana, bolla questo Sanremo come un disastro, travolto dai deliri di Celentano e, prima volta nella storia del Festival, dall’inceppamento del meccanismo di voto. «Ma che Sanremo è, se non si è neanche capaci di far funzionare una gara?» Per il presidente Fimi «si è consumato un vero e proprio atto di denigrazione del ruolo e dei diritti degli artisti in gara e di tutti coloro che dietro le quinte, discografici, autori, ecc, con responsabilità, hanno affrontato l’evento. Io mi auguro che un artista come Morandi, che conosce bene il duro lavoro che c’è dietro la creazione artistica, si scusi formalmente, anche a nome della Rai, con tutti gli artisti che hanno dovuto ridursi ad una comparsata di contorno, in uno show che nulla ha a che vedere con il festival della canzone italiana».Ma Morandi replica serafico ripetendo a memoria il copione stabilito dalla direzione artistica: «Se fossi un cantante in gara, a Celentano farei un monumento. Più attira l’attenzione sul Festival, meglio è». Possibile che il buon Gianni non si sia accorto dello psicodramma che si consumava dietro le quinte, quando dopo l’esibizione del secondo artista, Samuele Bersani gli i phone dei 300 giurati andavano in tilt, dando il via a un teatrino dell’assurdo? Mentre intanto Celentano debordava affossando definitivamente quel che restava della gara.Già Francesco Renga la sera stessa si era espresso a nome dei colleghi: «Mi sembra eccessivo uno spettacolo di 50 minuti di Celentano. Finiamo per essere la sua cornice. Direi che non contiamo un bel niente». E altri colleghi, ieri, si sono lamentati. «Non mi piace fare polemiche – ha detto Finardi – ma certo non è bello spaccare in due la serata con un intervento così lungo». «Celentano doveva esibirsi o all’inizio o alla fine della serata. Avremmo dovuto esibirci senza interruzioni – ha protestato Irene Fornaciari – Ero innamorata di Adriano Celentano, ora mi piace un po’ meno». Duro anche Pierdavide Carone: «Non entro nel merito di ciò che ha detto Celentano. La cosa certa però è che per chi è venuto dopo si è esibito in orari allucinanti ed è stato terribile. Se nei miei confronti che sono agli inizi l’ho trovato sgradevole, nei confronti di artisti affermati l’ho trovato proprio offensivo. In ogni caso lui l’ha fatto perché glielo hanno lasciato fare».Arrabbiatissimi i Matia Bazar, 12 festival alle spalle, passati per ultimi intorno a mezzanotte e mezza della prima serata. Dure le critiche: «Poche prove, problemi tecnici, caos dietro le quinte, l’attesa dopo il lungo intervento di Celentano e l’intoppo che ha portato all’annullamento del voto non sono degni del Festival», spiegano. Unica nota positiva «l’annullamento delle votazioni a fine serata: una decisione che ha vanificato il lavoro della giuria ma ha tutelato gli artisti. Anche Loredana Berté fa sapere «di essere dispiaciuta» per l’annullamento della gara, ma molti altri artisti hanno preferito la prudenza. Come Arisa, Noemi e i Marlene Kuntz per cui non c’è stato alcun problema. In fondo, per alcuni, si è rischiata una eliminazione in meno e un giorno di visibilità in più.