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Tennis. Sinner d’Arabia per vincere da n°1 il torneo dei paperoni

Davide Re martedì 15 ottobre 2024

Jannik Sinner in azione: il campione italiano è il numero uno del mondo

Sul cemento Jannik Sinner è semplicemente “ingiocabile”. A Shanghai demolisce Novak Djokovic - tra l’altro in ottima forma - negandogli la centesima vittoria di un torneo e blindando matematicamente la testa del ranking mondiale. Una prova di forza nei confronti di Nole di non poco conto, visto il punteggio: 76 6-3, che tratteggia per il tennista italiano un futuro roseo: potrà anche perdere qualche volta durante l’anno, per esempio da Carlo Alcaraz o da nuovi emergenti come Holger Rune, ma la sua costanza nel corso di una stagione è ineguagliabile e traccia nei confronti dei rivali solchi profondi nella classifica a punti dell’Atp. I conti comunque si faranno alle Finals a Torino a metà novembre, dove gli 8 migliori giocatori del ranking Atp si sfideranno in quello che sarà l’epilogo della stagione. Che però questa settimana, senza mettere in palio punti, in Arabia Saudita avrà una specie di prova generale. Da mercoledì al 19 ottobre scatta infatti a Ryad il “Six Kings Slam”, torneo esibizione ricchissimo e con una formula tutta sua. Intanto, i tennisti invitati si metteranno in tasca un milione e mezzo di euro solo per la partecipazione. A chi vince ben sei milioni, quasi il doppio rispetto all’assegno che un tennista si mette in tasca trionfando in una prova del Grande Slam. Sono solo sei gli invitati a questo torneo: il numero uno del mondo, Jannik Sinner, insieme a lui il suo avversario della finale di Shanghai, Nole Djokovic. E ancora Rafael Nadal (che ha annunciato l’addio a fine anno), il numero due del mondo Alcaraz, il russo Daniil Medvedev e Rune. Il tabellone prevede l’ingresso direttamente in semifinale di Djokovic e Nadal e, di conseguenza, due quarti di finale che ne andranno a definire gli sfidanti: il vincitore tra Sinner e Medvedev sfiderà Djokovic, mentre quello tra Al-caraz e Rune combatterà contro Nadal. I tornei di esibizione non sono certo una novità nel mondo del tennis. Anzi, negli anni 90 questi show erano una regola. Come il torneo di Anversa, “European Community Championships”, che metteva in palio un superpremio finale eccezionale, oltre ad un ricco montepremi: una racchetta in diamanti, ma a solo chi in 5 anni vinceva per almeno 3 volte la competizione. Un’impresa riuscita soltanto a Ivan Lendl e ad Amélie Mauresmo. Il gioiello con base in oro pesava 6 chilogrammi e aveva incastonati 1.420 diamanti ed era stato creato dall’artista Peter Deckers- Varozza, nato proprio ad Anversa ma di nazionalità svizzera. A John McEnroe veniva invece offerto ogni anno un ricco programma di esibizioni “one shot” (cioè a partita singola) in tutto il mondo, ne rifiutava tante, per esempio odiava giocare in Sud Africa, perché l’allora governo di Pretoria applicava l’apartheid e il campione americano era di idee progressiste e contrario a qualunque forma di discriminazione e razzismo. Ma tornando a Sinner, sicuramente quella di quest’anno per il campione italiano è stata indubbiamente una stagione da sogno. Ecco perché le premesse che il suo 2024 da favola sia solo l’inizio. A lanciare Jannik verso l’Olimpo del tennis, sulla strada dei più grandi di sempre non sono solo i suoi numeri record che lo hanno messo saldamente al comando della classifica Atp, ma anche e soprattutto quello che dicono di lui i big della racchetta di ieri e oggi, da Nadal a Djokovic passando per Federer. Emblematica la dichiarazione di Nole poco dopo aver perso la finale di Shanghai con il campione altoatesino: l’ex numero uno del tennis mondiale non solo si è congratulato con Sinner con un sincero «bravo, bravo» ma ha ammesso che l’azzurro per talento e mentalità gli ricorda lui stesso all’inizio della carriera. E poi ci sono i freddi dati a mettere il ragazzo di Sesto Pusteria al livello dei giganti del tennis: questo dicono i numeri del suo stellare 2024. In classifica Atp, il primo italiano numero 1 del mondo, già sicuro di essere anche il primo azzurro a chiudere una stagione in vetta alla classifica, conta oggi 10.330 punti nella Race (e non vengono infatti considerati i 400 ottenuti a Indian Wells, decurtati per la positività al Clostebol). Se poi si guarda alle stagioni dei numeri 1 del mondo dal 2009 ad oggi, ovvero dall’ultima riforma del calendario che ha introdotto l’attuale assegnazione dei punti nei tornei, con gli attuali punti Sinner sarebbe stato in vetta anche in altri sette anni. Il suo 2024 è già migliore del 2009 di Roger Federer; del 2014, 2018, 2021 e 2023 di Novak Djokovic; del 2022 di Carlos Alcaraz, che ha chiuso la sua stagione, non avendo partecipato alle Finals per infortunio, con 6.820 punti, il bottino più basso per un numero 1 di fine stagione dal 2009 a oggi. Se dovesse vincere il Masters 1000 di Parigi-Bercy, Sinner raggiungerebbe gli 11.330 punti che lo porterebbero a superare anche il 2016 di Andy Murray (11.185), l’anno della clamorosa rimonta su Novak Djokovic e della prima finale delle Nitto Atp Finals con in palio anche il posto di numero 1 di fine anno. E mentre Sinner dopo un anno del genere è ovviamente sicuro di partecipare alle Atp Finals, si infiamma la battaglia nella “Race to Turin”, la classifica basata sui soli risultati stagionali che offre un quadro aggiornato in tempo reale della corsa per la qualificazione al torneo di Torino. Il campione altoatesino, Carlos Alcaraz e Alexander Zverev sono già qualificati. Il primo dei giocatori ancora non sicuri di un posto alle Finals è Medvedev, quarto. A novembre l’Italia avrà alle Finals un giocatore (Jannik Sinner) e una giocatrice (Jasmine Paolini) protagonisti in singolare; una coppia maschile (Simone Bolelli e Andrea Vavassori) e una femminile (Sara Errani e Paolini) in doppio. Per un poker così di qualificati della stessa nazione in tutti i tabelloni tra Atp e Wta Finals bisogna risalire agli Stati Uniti nel 2009. Infine, una notizia dell’ultima ora: il ritorno nel circuito di Nick Kyrgios, che tornerà in campo ad Abu Dhabi a dicembre, con l’obiettivo di vincere un torneo Slam e «mettere a tacere » coloro che dubitano di lui, che sono tanti anche per le sue accuse a Sinner sul doping.