Tokyo 2021. Italia con poco oro, e un tifone adesso minaccia i Giochi
Tutti gli azzurri medagliati sinora a Tokyo 2020: nove podi e nono posto in classifica
Le medaglie, prima di tutto. Non poche ma sinceramente nemmeno abbondati, né particolarmente pregiate. Tanto da far considerare appena sufficiente il bilancio azzurro al termine della terza giornata di gare ai Giochi di Tokyo 2020. A seguire le stranezze, a cominciare dal podio giovanissimo (pure troppo) dello skateboard femminile specialità Street, che ha visto vincere l’oro e l’argento a due atlete, giapponese e brasiliana, di appena 13 anni di età. Non è un record assoluto, ma quasi. Le Olimpiadi svoltano nei contenuti di sport giovani, e conseguentemente arrivano successi minorenni, ma qualche perplessità resta. Infine la preoccupazione per un tifone che sembra potrebbe scatenarsi su Tokyo nelle prossime ore, e che ha già fatto rinviare precauzionalmente alcune gare di vela, surf, tiro con l’arco, canoa e canottaggio. Per ora piove e basta dopo giorni di caldo torrido, ma le previsioni per domani non sono incoraggianti.
Riassumere così la terza giornata di sfide potrebbe essere riduttivo, come pure lo scorso ottimismo che serpeggia sugli atleti italiani. Perché quattro medaglie in un giorno, che è il bottino di oggi, (tre d’argento e una di bronzo) è certo da buttare. Sommate a quelle precedenti diventano 9 in tutto sinora, come nono è anche il posto nel medagliere generale dell’Italia. Dietro anche al Kosovo però, che ha conquistato due soli podi, ma entrambi con il gradino più alto a riprova che l’oro, ai Giochi, resta di gran lunga il metallo che fa la differenza.
La scherza dunque deve ringraziare Daniele Garozzo che ha riscattato (solo in parte) l’avvio negativo dell’Italia in uno degli sport tradizionalmente più generoso per i nostri colori: il suo argento nel fioretto individuale sa di rabbia e di occasione persa.
Molto più bello per il peso e il significato che l’argento della staffetta 4x100 stile libero composta da Miresi, Ceccon, Zazzeri e Frigo con tanto di record italiano e molto attesa: l’unica medaglia azzurra in staffetta risaliva infatti ad Atene 2004. Un po’ di amaro in bocca ha lasciato anche l’argento di Diana Bacosi nel tiro a volo, specialità skeet: lamentarsi per un secondo posto olimpico pare sacrilego, ma è inevitabile considerando che la Bacosi ha ceduto solo di 1 piattello alla rivale americana in finale, e che era lei la campionessa olimpica in carica. Infine è stata ancora in piscina l’affermazione azzurra di giornata, con il bronzo di Nicolò Martinenghi, 21 anni, nei 100 rana, la specialità più tecnica che ci sia. Per chiudere, non ha entusiasmato Federica Pellegrini che in batteria ha conquistato la finale dei 200 stile libero solo con il 15° tempo. I Giochi, appunto, sembrano sempre più giovani, ma prima di considerare chiusa la splendida carriera di Federica sarà meglio attendere. Le regine, si sa, a volte vogliono solo farsi aspettare.