La novità. The Sun, al via la prima etichetta di musica cristiana
Il cantante, chitarrista e leader dei The Sun Francesco Lorenzi: venerdì il loro nuovo inedito sarà lanciato dalla neonata etichetta “La Gloria”
Nel logo raggi di luce che si fanno strada tra le nuvole per illuminare un Giovanni Battista. Il claim: “La Gloria”. E sotto, in piccolo, la scritta evangelica: “Vox clamantis in deserto”. Il debutto sarà venerdì e a tenere a battesimo (è proprio il caso di dire) questa nuova etichetta discografica sarà il nuovo brano dei The Sun La mia legge di attrazione, in uscita venerdì 14. Un inizio all’insegna dell’umiltà, predicano i due fautori del nuovo progetto Francesco Lorenzi (leader della band vicentina nata più di vent’anni fa) e l’avvocato bolognese Andrea Marco Ricci, ma anche dell’urgenza di far volare il più lontano possibile nell’airplay discografico la canzone d’autore di matrice cristiana, finora troppo spesso voce di uno che grida nel deserto.
«Ora possiamo dirlo, finalmente, con ironia e allegria: lavoriamo per “La Gloria”» sussurrano all’unisono Lorenzi e Ricci sottoscrivendo la lettera d’intenti con cui stanno per lanciare e dare vita alla nuova etichetta discografica. Nessuna crociata, nessuna strenua opposizione al mainstream musicale, ma l’inserimento di un tassello mancante il cui volto non può che essere il gruppo dei The Sun, chiamati più volte a rappresentare la musica cristiana in contesti anche mondiali, come la Gmg a Panama tre anni fa. E sarà proprio un brano dello storico gruppo di Lorenzi, del batterista Riccardo Rossi, del bassista Matteo Reghelin e dei chitarristi Gianluca Menegozzo e Andrea Cerato a fare da inno fino al 2024 alla nuova campagna mondiale della Caritas internazionale, lanciata a dicembre con il titolo “Together We” e con l’obiettivo di sviluppare quell’ecologia integrale continuamente invocata da papa Francesco ed espressa dalla Laudato si’ all’ultima enciclica Fratelli tutti.
«Ci hanno chiesto un brano che fosse l’accompagnamento ufficiale, la sigla della nuova campagna mondiale – spiega Lorenzi – ed è stato scelto Il mio miglior difetto, una delle nostre canzoni più gettonate. Verrà cantata dalle comunità, dai bambini, in tutte le missioni della Caritas internazionale, tradotta anche in inglese, francese e spagnolo». Giornate intense per la band simbolo della canzone cristianamente ispirata e simbolo soprattutto di conversione (nel 2004 venne persino premiata come “migliore punk band italiana all’estero”) musicale e vocazionale, con Lorenzi “toccato” dalla fede e seguito nel nuovo percorso dai suoi compagni di strada e di infiniti tour. Ora quel cammino, ostracizzato dai grandi media e dai canali distributivi, diventa apripista di una nuova tappa.
«Era da tempo che coltivavo l’idea di dare vita a un’etichetta – svela Lorenzi –, perché senza una struttura non c’è possibilità di sviluppo per questo genere musicale a un livello adeguato. Ma non interessa competere con il mainstream, non è il nostro intento. Semmai è necessario dare dignità, solidità e riconoscere una qualità musicale anche alla musica cristianamente ispirata. Il progetto che abbiamo messo nero su bianco prevede uno sviluppo nell’arco almeno di una decina di anni, il contrario della discografia attuale dove i progetti devono avere riscontro immediato».
Il decollo venerdì 14 con il nuovo brano («Voglio una nuova direzione, costi quel che costi, è questa la mia legge d’attrazione, nessun passo indietro » recita emblematicamente un passaggio, esortando a prendere in mano la propria vita lasciando da parte lamentele e frustrazioni) che entrerà nel nuovo album in uscita nei prossimi mesi e sarà in rotazione su Radio Rai Isoradio dal 15 al 22 gennaio (il 21 uscirà il lyric video) lanciato dal programma Sulle strade della musica, progetto realizzato in collaborazione con il Ministero dei Beni culturali e con la Siae. Partner ideativo e operativo di Lorenzi nel lancio dell’etichetta “La Gloria” è uno dei massimi esperti in Italia di diritto d’autore e dello spettacolo, ex capo scout, spiritualmente vicino ai francescani di Assisi e professionalmente anche al Festival di Sanremo.
«L’anno scorso certe derive a cui abbiamo dovuto assistere sul palco dell’Ariston – dice però Andrea Ricci – mi hanno molto disturbato. Anche questo mi ha spinto a telefonare all’amico Lorenzi e a decidere di dare vita a questo progetto. Recuperiamo e rivalorizziamo il miglior repertorio di musica cristiana e nello stesso tempo promuoveremo e sosterremo nuova musica, facendo leva sui social network e sulla distribuzione digitale cercando di portare la canzone cristiana al servizio della comunità, affinché ci siano proposte musicali di qualità anche per chi non vuole accendere la radio e subire troppe banalità. Noi ci mettiamo al servizio delle canzoni, non degli artisti. Con l’intento di accompagnare anche il cammino di fede delle persone».
Sulla scia dei The Sun, della nuova etichetta entreranno a far parte a breve anche artisti come Debora Vezzani e i Reale con i loro nuovi singoli, mentre nelle prossime settimane saranno ripubblicati vari brani di compositori del calibro di Marco Frisina, Pierangelo Sequeri, Stefano Varnavà, Guido Meregalli, Roberto Bignoli e Rino Farruggio. Ex avvocato dell’editore Rugginenti, di cui ha acquistato il catalogo, Ricci è cresciuto ascoltando anche i tanti capolavori musicali religiosi moderni.
«Ora cerco di rivalorizzarli e farli conoscere, pensando alle nuove generazioni. Ma la musica cristiana è molto varia, si va dal pop alla musica di animazione all’adorazione liturgica. E sono solo un uomo e Madre, io vorrei di Sequeri fanno parte del mio bagaglio culturale – racconta –, le ho cantate tutta la vita. È il potere della musica toccare certe corde, dove non arrivi con la parola ma con una canzone. La mattina quando accompagno a scuola mia figlia più grande, che ha 11 anni, le faccio sentire anche canzoni di questo tipo: è un discorso di responsabilità. E dare vita a una etichetta con l’intento di “La Gloria” può essere una risposta a quelle famiglie che si interrogano sui valori da trasmettere ai figli. Valori che, per carità, sono presenti anche nella musica mainstream perché non sono esclusività solo di qualcuno».
Senonché in Italia su Spotify, la maggiore piattaforma musicale, se uno volesse cercare il genere “musica cristiana” lo farebbe invano. In Usa esistono invece playlist di gospel e christian music su Spotify e ci sono anche i Grammy Awards di musica cristiana. «Scopo del nostro progetto – spiegano Lorenzi e Ricci – è radunare i tanti artisti cristianamente ispirati che si autoproducono e cercare di creare un movimento. A quel punto forse anche in Italia potremo cercare e trovare certa musica sulla più grande piattaforma».