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La ricerca. Salute, tecnologia e stili di vita: «rimandati» gli universitari

martedì 3 novembre 2015
Gli universitari italiani "rimandati" in stili di vita, gli studenti vanno peggio delle studentesse. Solo 4 su 10 seguono le raccomandazioni nazionali per il corretto consumo quotidiano di frutta e solo 2 su 10 quelle relative all'assunzione delle giuste quantità di verdura. Sono troppi gli studenti sedentari, cioè ben 3 su 10 non svolgono attività fisica, mentre un numero consistente di universitari cedono alle lusinghe di Tabacco e di Bacco: 3 studenti su 10 hanno l'abitudine al fumo e 4 su 10 consumano settimanalmente vino e birra. Scarsa l'attenzione alla salute riproduttiva per 3 studentesse su 10, che dichiarano di non essersi mai sottoposte a controlli ginecologici. Altissima l'attitudine verso le nuove tecnologie, con rischio di abuso e dipendenza: tutti gli studenti (uomini e donne) hanno almeno un telefono cellulare e 7 su 10 usano smartphone per essere sempre connessi. Al di là di uno stile di vita non del tutto salutare la stragrande maggioranza degli universitari italiani- ben 8 su 10- si sentono in buona o ottima salute. Questi, in sintesi, sono i risultati della ricerca, su comportamenti alimentari, attività fisica, abitudine al fumo, consumo di alcool e droghe, salute riproduttiva, attitudini verso l'apprendimento e le tecnologie, salute percepita e stato di benessere generale studiati dai ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e resi noti dai risultati dell'indagine "Sportello Salute Giovani". La ricerca integrale, pubblicata sugli Annali dell'Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/publ/index.php?lang=1&id=2878&tipo=3), ha riguardato stili di vita e comportamenti di 8516 studenti di dieci università italiane (di Nord, Centro e Sud del Paese), in età compresa tra 18 e 30 anni: 5702 donne (67%) e 2814 uomini (33%) con età media di 22,2 anni. Così in un comunicato l'Università Cattolica di Roma e l'Istituto Superiore di Sanità.