La pubblicità del profilattico, con l’invito a essere «eroi della notte», che precede su Sky Atlantic HD l’inizio della sesta stagione del fantasy
Il trono di spade, lascia perplessi. Viene il dubbio che si cerchino affinità tra alcune delle scure ambientazioni della popolare saga televisiva e l’oggetto in questione. Tutto può essere. Ma soprattutto c’è il fatto che alle spalle di quel prodotto di quella marca c’è una multinazionale che prosaicamente guarda a una serie che vanta numeri senza paragoni: sei milioni di dollari a episodio; uno staff di oltre settecento persone; duecentosessanta attori nel cast artistico; una scrittura passata attraverso sessanta revisioni della sceneggiatura; centonovanta premi vinti su oltre cinquecento nomination totali.... Dunque, se vuoi che il tuo messaggio arrivi in tutto il mondo non c’è niente di meglio che una serie dai tanti primati tra cui quello di essere stata trasmessa in contemporanea in oltre centosettanta Paesi. E anche questa volta si è partiti in Italia il 25 aprile, in lingua originale con sottotitoli, in contemporanea con il debutto americano. Gli episodi doppiati andranno in onda da lunedì prossimo alle 21.10. Intanto Sky Atlantic ha ritrasmesso in una settimana nostop le prime cinque stagioni. Anche perché questa, la sesta, potrebbe essere l’ultima. Infatti, caso abbastanza raro, la sceneggiatura dei nuovi episodi si discosta in modo significativo dai romanzi di George R.R. Martin da cui è tratta per il semplice fatto che la serie tv è andata oltre i libri. Insomma, Martin non ha ancora finito di scrivere quello che
Il trono di spade ha iniziato a raccontare lunedì scorso con il ritrovamento del cadavere di Jon Snow pugnalato a morte. La fine del Lord comandante dei cavalieri della notte sembra al momento l’unica cosa certa (attenzione però ai colpi di scena, che finora non sono mai mancati). Per il resto non sappiamo quale sarà il futuro dei Sette regni e degli altri personaggi della serie su cui il primo episodio ha fatto il punto muovendosi come sempre su più piani narrativi. Anche la tecnica è la stessa: ottime riprese, ambientazioni suggestive, montaggio serrato e scavo psicologico sui personaggi. Contenute, almeno per il momento, le contestate scene di sesso delle passate stagioni, molto meno contenute quelle di violenza.
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