MotoGp. La moto spagnola accelera in infermeria
Per vincere bisogna essere bravi, ma anche fortunati. E la fortuna nel Motomondiale 2015 sembra girare davvero alla larga dal box della Honda. La moto giapponese è indubbiamente la più veloce e i suoi due piloti fra i migliori in assoluto, ma per vincere bisognerebbe innanzitutto schierarsi al via e, magari, anche in buone condizioni di salute.
Dani Pedrosa ha saltato le ultime due gare, in Texas e in Argentina, a causa di un'operazione al braccio destro alla quale si è sottoposto per cercare di alleviare il forte dolore che gli impediva di essere competitivo. Pedrosa ha fatto sapere che salterà anche il Gp di Spagna di domenica prossima per non compromettere la riabilitazione.
Alla gara sul circuito di Jerez de la Frontera, invece, non ha voluto rinunciare il campione del mondo Marc Marquez, anche se acciaccato per via di quel mignolo della mano sinistra fratturato sabato scorso durante una esibizione di motocross nel suo paese. Il Gp di Spagna è la prima gara europea della MotoGp, fare da spettatore per l’iridato sarebbe stato ancora più doloroso delle fitte alla mano che lo tormenteranno durante la gara.
La Spagna negli ultimi anni è diventata l’epicentro del motociclismo mondiale. Tanti i talenti che crescono nella penisola iberica, di pari passo con le schiere di appassionati che domenica rischiano di dover ingoiare un altro amaro boccone perché anche il terzo “moschettiere” iberico, Jorge Lorenzo, non sembra in grande salute, almeno a vedere gli ordini d’arrivo. L’ombroso Jorge appare sempre più corrucciato, non ha fratture fisiche ma, sicuramente, qualche ferita psicologica che lo frena in pista. Come vedere Valentino Rossi, il compagno di team della Yamaha, tornato a svettare davanti a tutti, sull’asfalto e in classifica.
E con i piloti iberici “depressi”, domenica, il podio di Jerez potrebbe tornare a colorarsi di biancorossoverde. Perché oltre al “Dottore” a mostrare il posteriore della moto agli avversari ora ci sono anche le Ducati di Andrea Dovizioso e di Andrea Iannone. Tre moschettieri che non hanno problemi di salute e non hanno nemmeno litigato con la “dea bendata”.