Il Paradiso? Basta chiedere. Anzi, basta cercare, magari tra le annate di Avvenire. Il 16 aprile 2010, per esempio, il «giornale inutile» che – secondo Adriano Celentano – non si occupa mai dell’aldilà, pubblica un ampio resoconto dell’omelia pronunciata il giorno precedente da Benedetto XVI. Il contenuto ricorda da vicino quello dell’intemerata sanremese: rifiutare il conformismo , «parlare della vita eterna» superando ogni ritegno, ritrovare «il coraggio, la gioia, la grande speranza» di quella «vita vera» da cui «viene la luce che illumina anche questo mondo». Il tutto nella prospettiva della penitenza, che di per sé non sarebbe incompatibile con una diretta in prima serata.Stesso giorno, stesso quotidiano, editoriale di Marina Corradi. Titolo: «Mille volte grazie, la nostra speranza è tagliata nella roccia» (è il compleanno del Papa, la sintesi dell’omelia offre l’occasione per fargli gli auguri). D’accordo, il richiamo può apparire remoto, ma nello stesso tempo risulta singolarmente puntuale. Sarebbe curioso operare un confronto con qualche giornale «utile », per capire se e quanto quel monito abbia trovato eco. Vogliamo attenerci alla cronaca recentissima? Ecco Avvenire di ieri l’altro, giovedì 16 febbraio, che riporta integralmente la catechesi tenuta dal Santo Padre all’udienza generale del giorno precedente: le parole di Cristo in Croce, la certezza che Dio ci è accanto anche nelle prove più dure, lo spiraglio di Paradiso che si apre allo sguardo del ladrone... Così, giusto per fornire un po’ di documentazione fresca a Celentano in vista del monologo di questa sera. Qualora servisse, poi, sull’inutilissimo sito dell’inutile giornale è disponibile il dossier relativo all’evento «Gesù nostro contemporaneo» svoltosi a Roma la scorsa settimana. Avvenire ne ha riempito pagine su pagine. Le altre testate, utilmente, si sono astenute. Proprio vero che parlare di Dio non fa notizia. A meno di non ricorrere agli effetti speciali.