Agorà

Calcio. Campionato. Qualcosa ancora vale

Marco Birolini e Massimiliano Morelli giovedì 28 agosto 2014

​I GIOVANI. Nuovi e smarriti, ora tocca a loro

 

Le stelle brillano altrove, ma non è detto che la Serie A resti al buio. Anche senza follie hollywoodiane, il campionato ha tutto per trasformarsi in un bel film dalla trama tutt’altro che scontata. Visto che non possono più permettersi le superstar da copertina, i nostri club hanno deciso di affidarsi a nuovi protagonisti: giovani emergenti, oppure talenti che si sono smarriti sul più bello. Il calcio italiano non sarà il palcoscenico più ambito, però almeno può rivelarsi un fenomenale trampolino per lanciarsi o rilanciarsi. La prima a capirlo è stata la Juve, che ha pescato nel mazzo dei baby fenomeni Alvaro Morata (21 anni) e Kinglsey Coman (18): il primo rischiava di restare confinato nel lato oscuro della galassia Real, il secondo non trovava sbocchi nel Psg di Ibra e soci. Alla corte di Allegri potranno seguire le orme di Pogba, che in due stagioni è passato da illustre sconosciuto a ragazzo d’oro, inseguito dalle grandi d’Europa. Il Milan punterà sulla voglia di riscatto di Stephan El Shaarawy: dopo un anno di calvario, l’énfant prodige rossonero ha fretta di ritrovare il tempo perduto. Partito Balotelli, toccherà a lui fare la differenza. Magari aiutato da Jeremy Menez, rientrato in Italia dopo un triennio in chiaroscuro a Parigi. Ha 27 anni, ma dà la sensazione di non aver ancora spremuto il meglio di sé. La Roma ha puntato tutto su Juan Iturbe, altro 21enne dal potenziale enorme. È lui, finora, il “colpo” del calciomercato: in giallorosso dovrà dimostrare di valere i quasi 30 milioni scuciti da Pallotta per strapparlo alla concorrenza della Juve. Linea verde anche in difesa, rinforzata dal 23enne greco Kostas Manolas. I tifosi dell’Olympiakos lo chiamavano “Il muro” e un motivo ci sarà. Lo voleva l’Arsenal, invece sostituirà Benatia (volato al Bayern). Anche la Lazio avrà un centrale giovanissimo: Stefan De Vrij, che nonostante i suoi 22 anni è già una colonna dell’Olanda. Chi vuole riprendersi la nazionale è, invece, il tedesco Marko Marin, folletto 24enne cui due anni di infortuni avevano tolto la magia. Un destino avverso che lo accomuna al nuovo compagno Giuseppe Rossi (27 anni), un altro che non vede l’ora di riprendersi quello che la sfortuna finora gli ha tolto. Toccando ferro, Montella potrà contare su una coppia dotata di classe limpidissima, in grado di placare la sete di vittoria dei tifosi viola. L’Inter è una legione straniera, ma Mazzarri affiderà il ruolo di condottiero ad Andrea Ranocchia (26), chiamato all’ultimo esame: ora o mai più. Stesso discorso per Lorenzo Insigne (23), in cerca di riscatto dopo il fiasco mondiale e i fischi dei tifosi napoletani. Il “made in Italy” piace, però, soprattutto tra i pali: dopo anni di esterofilia sono tornati di moda i portieri nostrani. Francesco Bardi, 22 anni, titolare dell’Under azzurra, avrà finalmente la grande occasione con il Chievo. Ma attenzione anche al 21enne Nicola Leali (Cesena) e al 23enne Simone Colombi (Cagliari). Buffon cerca eredi, chi si sente pronto alzi il guantone.I "VECCHI". Totti e gli altri: fuga dalla pensione.

Tra i pali c’è Buffon, che di anni ne ha 36, poi la difesa è a tre con Marquez (35), Lucarelli (37), Ashley Cole (34) e due mediani che fanno legna come De Rossi (31) e Daniele Conti (35); in aggiunta il genio di Pirlo (35) e un fronte offensivo spregiudicato impostato su Cassano (32) e Totti (38) pronti a innescare le punte, trentasettenni, Toni e Di Natale. Il colmo è che seguendo lo stesso filo logico bisognerebbe affidare la nazionale degli attempati al più anziano degli allenatori, il sessantasettenne Zeman, uno che, però, si trova a suo agio più con i giovani. Ma dimenticate villa Arzilla, dal numero uno della Juventus al Totò dell’Udinese gli undici presi sotto osservazione continuano a fare la differenza restando imprescindibili per le proprie squadre. Come nel caso del capitano romanista, 23 stagioni in giallorosso e pronto a spiegare alla radio tematica del club inaugurata proprio ieri che «purtroppo sto invecchiando, però il calcio è la mia passione, anche se prima c’era più divertimento». Non si ferma ma raddoppia il numero 10 della “magica”, pronto a spiegare che «la voglia c’è sempre sennò non starei qua» e annuncia che per lo scudetto «rinuncerei al gelato per un anno». Dice la sua anche sulle nuove generazioni: «Il calcio è cambiato, anche i giovani di prima non sono come quelli di oggi. Ai miei tempi si stava più sull’attenti, adesso si prendono un pò più di spazio». A Udine confidano in Di Natale, uno che qualche mese fa aveva ipotizzato il ritiro immediato dalle scene. Macché scarpette appese al chiodo, il bomber dei friulani ha aperto la stagione rifilando un poker di reti nel 5-1 di Coppa Italia inflitto alla Ternana. E Toni? Al neo ct azzurro Antonio Conte la punta di Pavullo nel Frignano piace e, complici i 20 gol prodotti nello scorso campionato, si vocifera che lo convocherà per l’amichevole in programma con gli olandesi, il 4 settembre a Bari. Del resto, a proposito di nazionali, in Brasile è sembrato tutt’altro che vicino al pensionamento il compagno di squadra Marquez, quattro Mondiali alle spalle e tutti da capitano del Messico. A Cagliari Conti (e con lui Cossu, 34 anni) resta bandiera anche dopo la rivoluzione-Giulini, patron che ha accontentato Zeman nell’abbassare drasticamente l’età della rosa a disposizione. A Cole nell’hangar di Trigoria faranno compagnia sulle fasce di Garcia anche Maicon (34) e Balzaretti (33), sull’altra sponda del Tevere il laziale Mauri, 35 anni a gennaio, continuerà a galleggiare fra le linee. Poi, c’è Cassano, che nonostante un Mundial sotto tono è atteso protagonista al Tardini alla vigilia della sua sedicesima stagione in Serie A. Qua e là altri vecchietti: Paolo Bianco del Sassuolo è un classe ’77, il palermitano Aronica è nato nel 1978, l’atalantino Stendardo ha 33 anni e il napoletano Roberto Colombo ad agosto ha festeggiato 39 primavere. Ecco, per fortuna che il quarantunenne Javier Zanetti s’è ritirato e quest’anno giocherà “solo” la partita interreligiosa della pace lunedi sera all’Olimpico.