Spazio. Una sonda della Nasa ha “toccato” per la prima volta il Sole
Una ricostruzione della sonda Parker Solar Probe (Nasa) nei pressi della atmosfera solare
Una sonda, la Parker Solar Probe della Nasa, ha “toccato" per la prima volta il sole, volando attraverso la parte più esterna dell'atmosfera della nostra stella, la corona, e ha campionato particelle e campi magnetici. I risultati sono pubblicati sulla rivista Physical Review Letters e sono in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal.
Quello appena superato dalla sonda Parker è un confine invisibile ma che rappresenta una "pietra miliare" per lo studio del Sole, e il più ravvicinato passaggio di una sonda alla nostra stella. Ad essere stato attraversato è il cosiddetto confine dell'atmosfera solare, detto anche superficie di Alfven, e che separa due "mondi": all'interno le particelle intrappolate dai campi gravitazionali e magnetici, all'esterno quelle che riescono a sfuggire dall'attrazione del Sole e disperdersi nello spazio come vento solare.
I dati indicano che il primo attraversamento di questo confine, ancora misterioso, sarebbe avvenuto il 28 aprile 2021, quando la sonda viaggiava a circa 13 milioni di chilometri dalla superficie (18,8 raggi solari). Da allora la sonda intitolata al fisico Eugene Parker che per primo teorizzo l'esistenza del vento solare lo ha attraversato più volte, una conferma che l'atmosfera solare non è una palla liscia ma è invece "raggrinzita". Proprio l'analisi di queste punte e valli che ne increspano la superficie potrà aiutare a capire come gli eventi che avvengono più in profondità influenzino l'atmosfera e il vento solare, il motore delle tempeste solari che
periodicamente colpiscono anche la Terra.
Difficile sottovalutare l'importanza dell'evento. Come l'allunaggio ha permesso di capire come si è formato il nostro satellite, così toccare l'atmosfera solare aiuterà a scoprire informazioni cruciali sulla nostra stella e la sua influenza sul Sistema solare.
«Volando così vicina al Sole, la Parker Solar Probe ora percepisce le condizioni della corona solare come non abbiamo mai potuto fare prima», ha sottolineato Nour Raouafi, project scientist della sonda presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory. «Vediamo le prove dell'essere nella corona nei dati del campo magnetico, nei dati del vento solare e visivamente nelle immagini. Possiamo vedere per davvero la sonda che vola attraverso le strutture della corona che possono essere osservate durante l'eclissi totale di Sole».
Parker continuerà a orbitare attorno al Sole seguendo una sorta di spirale che porterà la sonda ad avvicinarsi ogni volta di più, un totale di 24 giri completi che porteranno, se riuscirà a resistere alle temperature sempre più alte, a penetrare fino a meno di 6 milioni di chilometri dalla superficie del Sole.