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Tennis. Positivo al doping, ma innocente: l'ultima disavventura di Sinner

Davide Re martedì 20 agosto 2024

Sinner con la coppa vinta nel Cincinnati Open

Vittoria in campo e nebbie che si diradano su episodi controversi del passato, come un presunto caso di doping. «Sono felice, è stata una settimana dura - ha detto Jannik Sinner, dopo il successo nel Masters 1000 di Cincinnati, vittoria che gli permette anche di consolidare ancora di più la prima posizione in classifica -. Questa partita è stata mentalmente difficile. Entrambi venivamo da semifinali lunghe, con tanta tensione. Sono felice della mia prestazione, di come ho gestito la partita e tutta la settimana». All'Atp nel Stati Uniti, a caldo dopo la vittoria su Frances Tiafoe, il campione azzurro ricostruisce i momenti più importanti dell'incontro: «Ho avuto tanti alti e bassi questa settimana. Ora è importante recuperare ed essere pronto per New York, per lo Us Open. Spero di poter mostrare del bel tennis a Flushing Meadows». Un Sinner che in campo ha dimostrato non poco disagio - scomparsi i suoi abituali sorrisi che dispensa in ogni match - vuoi per le terribili condizioni atmosferiche (caldo torrido, pioggia e vento fortissimo), vuoi per le condizioni fisiche ancora precarie (è tornato il dolore all'anca che lo aveva fermato a maggio) e vuoi anche per una vicenda legata al doping, che per fortuna si è chiusa senza "un nulla di fatto".

«Ora mi lascerò alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato», ha detto ancora il numero uno al mondo, commentando appunto la vicenda di positività al doping che lo ha coinvolto ad aprile, con un procedimento dell'agenzia antidoping del tennis che lo ha scagionato per "assunzione inconsapevole". «Continuerò - ha ripetuto - a fare tutto il possibile per essere sicuro di continuare a rispettare il programma antidoping dell'Itia», sottolineando di avere «una squadra intorno a me che è meticolosa nella conformità» alle regole.

Sinner è stato sottoposto per due volte a test antidoping che hanno rilevato la positività a un metabolita del Clostebol, a distanza di 8 giorni l'uno dall'altro ha fatto sapere l'Itia, l'International tennis integrity Agency, in una nota nella quale si conferma quanto annunciato dal tennista italiano, specificando alcuni particolari. La decisione di un tribunale indipendente di giudicare innocente Sinner è stata presa il 15 agosto scorso, ed "è appellabile dalla Wada e dalla Nado", ovvero dall'agenzia antidoping mondiale e da quella italiana. Sinner ha si è accordato per la perdita di montepremi e dei punti conquistati a Indian Wells.

Nel comunicato diffuso dall'Itia, si legge che "un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions ha stabilito che Jannik Sinner non ha alcuna colpa o negligenza per due violazioni delle norme antidoping ai sensi del Tennis anti-doping programme (Tadp), essendo risultato positivo due volte alla sostanza proibita clostebol nel marzo 2024". Il giocatore ha fornito un campione durante il Masters 1000 a Indian Wells, il 10 marzo scorso, che "conteneva la presenza di un metabolita del clostebol a bassi livelli. Un ulteriore campione, otto giorni dopo, è risultato positivo allo stesso metabolita, sempre a bassi livelli".

Il clostebol è un agente anabolizzante proibito dall'Agenzia mondiale antidoping (Wada) e ai sensi del Codice mondiale antidoping (Wadc), "quando un giocatore restituisce un risultato analitico avverso per una sostanza come il clostebol è automaticamente applicata una sospensione provvisoria. Pertanto, dopo ogni test positivo, è stata applicata una sospensione provvisoria, ma "in entrambe le occasioni, Sinner ha presentato ricorso con successo e ha potuto continuare a giocare". Il giocatore ha spiegato «che la sostanza era entrata nel suo sistema per la contaminazione da parte di un membro del team, che aveva applicato sulla propria pelle uno spray da banco (disponibile in Italia) contenente clostebol per curare una piccola ferita. Lo spray è stato applicato tra il 5 e il 13 marzo, con conseguente contaminazione transdermica inconsapevole su Sinner, nei trattamenti e massaggi giornalieri cui veniva sottoposto dal componente del team». Dopo aver consultato esperti scientifici, che hanno concluso che la spiegazione era credibile, l'Itia non si è opposta ai ricorsi del giocatore per revocare le sospensioni provvisorie e «ha avviato un'indagine, che ha incluso molteplici interviste con Sinner e il suo team di supporto, i quali hanno tutti collaborato pienamente al processo. Dopo tale indagine, e in linea con la consulenza scientifica indipendente, l'Itia ha accettato la spiegazione del giocatore in merito alla fonte del clostebol trovato nel suo campione e che la violazione non era intenzionale».

L'Itia ha deferito il caso a un tribunale indipendente per considerare i fatti specifici, esaminare eventuali decisioni antidoping comparabili e determinare quale, se presente, colpa del giocatore e quindi l'esito appropriato. Il 15 agosto è stata convocata un'udienza presso Sport Resolutions, da cui il tribunale indipendente ha determinato un accertamento di assenza di colpa o negligenza applicato al caso, con conseguente assenza di periodo di ineleggibilità. «Tuttavia, in linea con Wadc e Tadp, sono stati squalificati i risultati di Sinner, il montepremi e i punti di classifica del Masters 1000 di Indian Wells, dove il giocatore è risultato positivo in gara. La decisione è soggetta a ricorso da parte della Wada e dell'Agenzia antidoping italiana (Nado Italia), mentre l'Itia non farà ricorso». Il capo di Itia, Karen Moorhouse, ha affermato: «Prendiamo estremamente sul serio qualsiasi test positivo e applicheremo sempre i rigorosi processi stabiliti dalla Wada. L'Itia ha condotto un'indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato ai test positivi, con cui Jannik Sinner e i suoi rappresentanti hanno collaborato pienamente. A seguito di tale indagine, l'Itia ha accettato la spiegazione del giocatore in merito alla fonte del clostebol e al fatto che la presenza della sostanza non era intenzionale. Ciò è stato accettato anche dal tribunale».