Tennis. Sinner conquista la finale degli Us Open ed entra nella storia
Jannik Sinner in finale agli Us Open
Jannik Sinner alla conquista dell'America. Battendo Draper in tre ore e tre minuti di faticosa semifinale, il numero 1 del mondo raggiunge per la prima volta la finale degli US Open: sarà la sua seconda volta in uno Slam, dopo quello vinto a inizio di un 2024 da ricordare in Australia. Contro l'amico Jack Draper, Sinner ha dovuto faticare piu' del previsto, e non solo per l'altissima umidita'. Lo dicono il punteggio finale, 7-5, 7-6 (7-3), 6-3 e la durata di un match nel quale l'azzurro ha sbagliato tanto, ma Draper ha tenuto testa ai suoi colpi. Una guerra di nervi e alla fine di fisico, perché il talentuoso inglese ha ceduto di schianto al terzo set per lo stremo di un match al cui livello ancora non arriva.
Sinner invece ha scacciato i fantasmi delle settimane scorse, non con la partita piu' bella di questo Flushing Meadows ma con una prova di tenuta mentale. Nella finale di domenica (alle 14 di New York, le 20 in Italia) sfiderà un idolo di casa, il californiano Taylor Fritz, che ha vinto il derby statunitense con Frances Tiafoe (4-6, 7-5, 4-6, 6-4, 6-1).
Assicurava di non avere "aspettative alte", il numero 1, alla vigilia del torneo di Flushing Meadows, dopo la tempesta del caso doping. E al suo ritorno in campo agli Us Open dopo la notizia della positività dello scorso aprile e della successiva "assoluzione" per contaminazione involontaria, tutti gli occhi erano sulla sua reazione. E lui si è rialzato alla grande, come solo un campione vero sa fare.
"E' una bellissima sensazione, sono teso ma molto felice di scendere in campo ed è un bilanciamento che dovrò trovare domenica. Qui a New York mi sono trovato bene e ho giocato sempre meglio, di partita in partita. Ora proverò a fare quel che posso in finale" ha detto l'altoatesino dopo il match. "La partita era complicata - ha spiegato Sinner - e lui ha servito molto bene. Ho avuto molte chances di breakarlo. Non ci sono riuscito ma mentalmente oggi sono stato forte perché lui stava giocando una grande partita che a un certo punto è diventata anche molto fisica. Siamo calati tutti e due di attenzione e sono contento di essere riuscito a breakarlo nel terzo, il che mi ha portato ad una vittoria un po' più veloce, ma queste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta". E ora la finale. "Sono stato più volte in questa situazione, ma una finale Slam dà una sensazione diversa. Quando giochi una partita la domenica, in qualsiasi torneo, vuol dire che hai fatto un ottimo torneo. In queste giornate si prova a giocare al meglio ma anche a divertirsi perché sono giorni davvero speciali. Mi ricordo quando ho giocato la mia prima grande finale a Miami contro Hurkacz in cui non riuscii a gestire nulla. Poi piano piano sono riuscito a gestire quei momenti sempre meglio".