Agorà

Società. Sentirsi rifiuti nella terra dei fuochi

Antonio Maria Mira venerdì 19 dicembre 2014
​Le abbiamo viste in prima fila nelle manifestazioni contro gli avvelenatori della loro terra. Le abbiamo sentite urlare «vogliamo vivere». Le abbiamo viste piangere con dignità ai funerali dei loro figli morti troppo presto. Le abbiamo sentite chiedere «verità e giustizia». Sono le donne della "terra dei fuochi", di quel territorio tra Napoli e Caserta martoriato da rifiuti, ecomafie e industriali senza scrupoli. Dieci di loro si sono raccontate in questo libro.
 
Storie di vita raccolte da Marco Armiero, storico dell’ambiente, direttore dell’Environmental Humanities Laboratory del Royal Institute of Tecnology di Stoccolma. Ma perché racconti di donne? Così lo spiega nella prefazione lo scrittore Erri De Luca. «In queste pagine si leggono voci di donne perché sono le prime a opporsi con tutte le forze e i corpi allo stupro del loro territorio... Donne: quando la vita è calpestata serve il loro insuperabile coraggio».
 
Anche Armiero sottolinea «il ruolo rilevante delle donne nei movimenti per la giustizia ambientale». E lo spiega con «la loro funzione sociale di madri», col loro «ruolo di protezione dei figli». Donne che, aggiunge lo storico, «rivendicano il diritto di parlare dei loro problemi in prima persona» e «raccontano le loro storie, sfidando il sistema che ha prodotto ingiustizia».
 
Donne in lotta, dunque. Il libro è pieno di rabbia e anche di ribellismo. Con alcuni eccessi come quando si raccontano le tensioni e gli scontri con le forze dell’ordine nel corso di manifestazioni contro l’apertura di una discarica. Racconti spesso a senso unico, impietosi nei confronti delle istituzioni (meno nei confronti dei poliziotti visti anche loro come vittime). Eccessi, dicevamo, ma comprensibili. Non sono eccessive, invece, le loro descrizioni del disastro ambientale e di vita di quel territorio, come ben sanno i lettori di Avvenire, che da più di due anni seguono le nostre inchieste sulla "terra dei fuochi".
 
Gigliola Izzo vive a Lago Patria, frazione di Giugliano, grande centro a nord di Napoli, un concentrato di discariche legali (si fa per dire...) e illegali. E racconta come «Taverna del re è entrata nella mia vita»: si tratta della discarica che ospita 5 milioni di "ecoballe", ognuna una tonnellata di rifiuti, impilate in gigantesche piramidi. «Era una cosa innaturale. Mai vista prima. Un monumento alla scelleratezza umana e al fatto che gli esseri umani, pur di guadagnare, sono disposti a fare qualunque cosa. A distruggere la propria terra. Ad avvelenare i propri figli. La consapevolezza di uno scempio irrimediabile. Come lo sterminio dei bisonti». Un parallelo col dramma delle popolazioni pellerossa che non sembra proprio azzardato.
 
Scrive ancora Marco Amiero. «Io mi sono messo a cercare l’ingiustizia, ovvero ho provato a leggere questa vicenda campana non tanto come una storia di inefficienze, di corruzione, di camorra, ma come una storia che mette a nudo le asimmetrie del potere, il sistematico scegliere comunità marginali, spesso già contaminate, come "zone di sacrificio" destinate ad accogliere ciò che nessuno vuole». I rifiuti, appunto, compreso quelli delle industrie del Nord. Non solo dramma, non solo rabbia, non solo denuncia nelle parole di queste donne.
 
Neanche quando, come accade a Nunzia Lombardi, di Marigliano paese vesuviano, ci si accorge di essersi gravemente ammalati: «Chi può escludere che anche la mia malattia non abbia una componente ambientale?». Ma di una cosa Nunzia è certa: «Dopo la mia malattia, la battaglia per la difesa dell’ambiente è stata la mia ragione di vita e probabilmente anche la forza che mi ha spinto a tornare in piedi».
Impegno e speranza. Come quella che esprime Teresa Musto: «Penso alla mia terra per il futuro, un luogo dove ricominciare a sperare; un luogo in cui la terra ritorni a essere madre amata che ti accoglie e che ti parla, che culla e coccola i tuoi figli dando loro forza e vigore, una madre forte, ma al contempo dolce, proprio come mia madre che dalla terra viene e che sa raccontare le storie come nessun altro». Ancora donne e storie. Da leggere. Per riflettere.
 
Marco Armiero
Teresa e le altre Storie di donne nella terra dei fuochi Jaca Book. Pagine 156. Euro 15,00