Cinema. Scorsese: «Non mi ritiro, sto lavorando al film su Gesù»
Il regista Martin Scorsese oggi al Museo del Cinema di Torino
“No, non intendo assolutamente dire arrivederci al cinema. Devo fare ancora alcuni film, spero che Dio mi dia la forza e i soldi per farli". Così il regista Martin Scorsese in un incontro con la stampa al Museo del Cinema, dove questa sera riceverà il Premio Stella della Mole. "Il film su Sinatra è stato rimandato, a quello su Gesù ci sto lavorando" ha spiegato il regista a proposito dei tempi posticipati a una data indefinita dei due film che aveva annunciato di voler girare Vita di Gesù e Sinatra back- to-back. Il film su Gesù era stato annunciato da Scorsese l'anno scorso, dopo aver incontrato anche in udienza privata papa Francesco con cui il regista de “L’ultima tentazione di Cristo ha un rapporto particolare.
Il grande regista è arrivato a Torino, con una tappa a Roma, dalla Sicilia dove è produttore esecutivo di un documentario sull’archeologia subacquea che indaga sui naufragi dell’antichità insieme a Lisa Briggs, che è docente e ricercatrice dell'Università di Cranfield in Inghilterra. Una delle sue tappe è stata l'isola di Ustica.
Scorsese, che domani terrà una masterclass alla Mole si è detto affascinato dall’antichità ed ha espresso un rimpianto, quello di non essere riuscito a girare un film sull’imperatore Giustiniano e sua moglie Teodora, “in particolare su quanto potere aveva questa donna e sulla caduta dell’Occidente e l’ascesa dell’Oriente – spiega Scorsese che ha aggiunto -. Prima del Gladiatore questo era il tipo di film per cui non si riuscivano a trovare finanziamenti. Poi è arrivato Il Gladiatore col suo strepitoso successo ed ha catalizzato tutto su quel filone. Ammiro Ridley Scott per essere riuscito in quell’impresa”.
Per quello che riguarda il futuro del cinema il regista sostiene che “è conoscenza anche TikTok. Io non sapevo cosa fosse. Ci sono finito perché me lo ha fatto fare mia figlia. Fa parte della comunicazione, tutti gli strumenti sono utili se servono a dire qualcosa". "Il cinema si sta evolvendo, è ancora a livello di infanzia – ha proseguito -. Quello che abbiamo conosciuto cento anni fa è cambiato completamente, può andare in qualsiasi direzione. Non so in quale stia andando, se su un tablet o su un chip nella realtà virtuale. Dipende dalla propria passione, da quanto ci si tenga a dire qualcosa, se si è in grado di comunicare gli aspetti positivi della civiltà e non solo a denigrare".
''Buono o cattivo maestro? Non so. La violenza fa parte di quello che siamo, faceva parte della mia storia, del crescere in strada'' ha aggiunto Martin Scorsese, a chi gli domandava come si sentisse alla luce dei suoi film in cui si affrontano tematiche legate sia alla violenza, sia alla religione. "C'è attrazione verso la violenza soprattutto da parte dei giovani – ha aggiunto -. Non siamo violenti intenzionalmente, non si può esultare di fronte alla violenza ma neppure negare che faccia parte del nostro essere, quando si evita di guardare anche questo è violenza. So che è scomodo, ma voglio indagare e fondo quello che io sono".