Archeologia medievale. Scoperte a Pavia le tombe della corte dei re longobardi
Le tombe nel chiostro della basilica del Santissimo Salvatore a Pavia
Gli scavi archeologici - Università Cattolica
Sopra le sepolture longobarde di epoca alto-medievale, i ricercatori hanno individuato un secondo livello di tumulazioni, più modeste. Una stratificazione dovuta alla costruzione, nello stesso luogo, di un monastero voluto da Adelaide, moglie dell’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I. Queste tombe conservano i resti dei monaci che vi risiedevano nel Tardo Medioevo. L’area cambiò nuovamente utilizzo nel XV secolo, quando il complesso fu sostituito dall’attuale basilica del Santissimo Salvatore. Oggi, del monastero rimane traccia nella struttura sotterranea che collegava gli scantinati al pozzo al centro del chiostro.Il gruppo di universitari che ha preso parte agli scavi è stato affiancato da tre professionisti, che hanno documentato il sito impiegando droni e tecniche di fotogrammetria tridimensionale da terra. Gli studenti, invece, si sono occupati del recupero, della pulizia e della catalogazione dei resti ossei. Questi saranno analizzati in una fase successiva della ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e del Laboratorio di antropologia e odontologia forense. Nello specifico, sui campioni di terra prelevati dai resti ossei saranno effettuate analisi antropologiche e chimiche. A queste si aggiungerà l’esame archeo-genetico, che attraverso il Dna nucleare antico definisce il profilo biologico degli individui per stabilire eventuali rapporti di parentela, il sesso, la posizione sociale, l’alimentazione e lo stile di vita. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla provenienza, per capire se le persone sepolte siano di origine locale o se sia presente anche una componente nord-europea documentata in altre necropoli longobarde in Italia.