ll giorno dopo la bufera che tra travolto la Fifa con la doppia inchiesta sper tangenti e corruzione, sette arresti in Svizzera e l'iptesi di mondiali assegnati in maniera irregolare, è scontro aperto all'interno del mondo del calcio sul futuro del presidente della Fifa Stepp Blatter. I funzionari della Fifa
sono riuniti a Zurigo dove il 29 maggio sono in calendario le elezioni
per il nuovo presidente, per il momento confermate nonostante le
indagini e gli arresti. La Uefa, l'organo di governo del calcio
europeo, ha chiesto che le elezioni vengano posticipate di sei mesi segnalando
che, se la data sarà confermata, potrebbe decidere di
boicottarle.
Platini ha chiedesto a Blatter didimettersi per il bene del calcio, ma lui avrebbe detto di no. Araccontarlo è stato lo stesso presidente dell'Uefa, dopo una riunionespeciale della confederazione europea. "L'ho voluto incontraredi persona - ha detto Platinì - Gli ho detto che per il bene del calcioera bene se lasciava. 'Ora è tardì, mi ha risposto". L'Europa è al fianco degli
Stati Uniti nel chiedere un passo indietro dello "zar del
calcio" o almeno un rinvio del voto previsto per domani, mentre
Russia, Asia e Africa difendono il 79enne dirigente elvetico.
Con una dura presa di posizione contro l'inchiesta Usa
sulle presunte mazzette, il presidente russo, Vladimir Putin,
ha definito "a dir poco strani" gli arresti di sette dirigenti
della federazione mondiale di calco eseguiti a Zurigo, a suo
avviso "un tentativo degli Stati Uniti di estendere la loro
giurisdizione ad altri Stati". Per il leader del Cremlino gli
Usa si comportano come con i "nemici" Assange e Snowden e il
loro è "un chiaro tentativo di impedire la rielezione di Sepp
Blatter" per via giudiziaria. Gli Usa "non hanno nulla a che
fare con le questioni della Fifa" e "i dirigenti arrestati non
sono cittadini statunitensi", ha affermato Putin.
La Federcalcio di Mosca, che nel 2018 ospiterà i prossimi
mondiali, ha ribadito il suo sostegno a Blatter.
Tra i governi europei si rafforza invece la linea contraria
alla rielezione. Dalla Gran Bretagna, il premier, David
Cameron, ha chiesto le dimissiomi di Blatter dicendosi
"totalmente al fianco" della Football Association inglese che
ha scelto di appoggiare il suo unico rivale, il principe
giordano Ali bin al Hussein, come nuovo presidente. Gli ha
fatto eco il ministro degli Esteri, Philip Hammond, affermando
che "c'è qualcosa di profondamente sbagliato al cuore della
Fifa" e che "serve assolutamente un cambio di leadership". Per
la Francia è sceso in campo il ministro degli Esteri, Laurent
Fabius, che si è unito alla richiesta dell'Uefa per un rinvio
del voto sul nuovo presidente che rischierebbe altrimenti di
riconfermare Blatter. "Avrebbe senso prendersi un pò di tempo,
vedere cosa c'è di vero in questa inchiesta e poi si potrà
valutare, ma al momento stanno dando un'immagine disastrosa".
Con Blatter si sono schierati invece sia la Confederazione
asiatica (Afc) che la Confederazione africana (Caf), che si
sono opposte al rinvio delle elezioni. Qualche sostegno al
giordano Ali potrebbe arrivare invece, oltre che dall'Uefa,
dalla Confederazione sudamericana (Conmebol) e da quella del
centro e nord America (Concacaf).
Intanto la Visa si è unita al coro d'allarme degli sponsor
della Fifa, esprimendo "profonda delusione e preoccupazione"
per quanto è emerso. Senza "passi rapidi e immediati" per
risolvere la questione, avverte la nota, "riesamineremmo la
nostra sponsorizzazione". Preoccupazione è stata espressa
anche dalla Nike, mentre altri partner come Adidas e Coca-Cola
hanno chiesto alla Fifa di aumentare la trasparenza e di
risolvere le controversie.