Paleoantropologia. Sapiens e Neanderthal vicini di casa nell'era glaciale
Un cranio e una ricostruzione facciale dei primi Sapiens (a sinistra) comparati con un Neanderthal (a destra)
Un gruppo internazionale di ricerca ha portato alla luce prove straordinarie dell'arrivo degli Homo sapiens nelle gelide latitudini dell'Europa settentrionale diversi millenni prima della scomparsa dei Neanderthal. I risultati - pubblicati su "Nature e Nature Ecology & Evolution" - documentano i fossili di Homo sapiens più antichi in Europa centrale e nord-occidentale svelando per la prima volta gli artefici del complesso tecnologico Lincombian-Ranisian-Jerzmanowician (LRJ).
Il team di ricerca ha annunciato la straordinaria scoperta di fossili di Homo sapiens nel sito della grotta di Ilsenhöhle a Ranis, in Germania. Datati direttamente a circa 45.000 anni fa, questi reperti sono associati a punte di selce allungate sagomate su entrambi i lati (conosciute come punte fogliate bifacciali), caratteristiche del complesso tecnologico Lincombian-Ranisian-Jerzmanowician (LRJ).
La grotta di Ilsenhöhle - WikiCommons
Questo tecnocomplesso archeologico è temporalmente situato tra il Paleolitico Medio associato ai Neanderthal e il Paleolitico Superiore realizzato dagli Homo sapiens. Gli strumenti in pietra LRJ ritrovati a Ranis rinvenuti anche in altre località in Europa, dalla Moravia e dalla Polonia orientale alle Isole Britanniche, rivelano un arrivo anticipato di gruppi di Homo sapiens nel nord-ovest dell'Europa avvenuto diversi millenni prima della scomparsa dei Neanderthal nel sud-ovest europeo.
"Questo dimostra che anche questi primi gruppi di Homo sapiens, in espansione attraverso l'Eurasia, avevano già una notevole capacità di adattarsi a tali condizioni climatiche avverse", afferma Sarah Pederzani dell'Università di La Laguna e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, guida dello studio paleoclimatico del sito.
"Fino a poco tempo fa, si riteneva che la resistenza alle condizioni climatiche fredde si manifestasse solo diversi millenni dopo; quindi, questo risultato si presenta come affascinante e sorprendente. Forse le steppe fredde con mandrie più grandi di animali preda erano ambienti più attraenti per questi gruppi umani di quanto si pensasse in precedenza".