Il Festival di Sanremo «oggi forse è un po’ troppo dilatato. Sanremo era bellissimo quando si svolgeva su tre giorni ed era un concentrato di canzoni». Dopo la neve, un altro brivido gelido percorre la Riviera dei fiori, alla vigilia della kermesse del 60° compleanno, se a dire che 5 serate (su Raiuno dal 16 al 20 febbraio) sono troppe è proprio il presidente della Rai, Paolo Garimberti. «Tutto è dilatato oggi nel mondo – ha osservato Garimberti –, persino la Champions League è stata dilatata per allungare lo spettacolo. Ma non so se questo giova veramente alla canzone italiana. Io penso che concentrarsi sulle canzoni anziché sullo show accanto alle canzoni, forse è la soluzione migliore». E mentre l’
Osservatore Romano «per sopravvivere a Sanremo» e all’invasione di principi e allenatori di calcio consiglia una speciale top ten discografica (tra U2, Pink Floyd e Beatles), sveliamo come sono le 15 canzoni in gara nella categoria Artisti, orfana dello squalificato Morgan.
TRA AMORE E COMETELe donne a Sanremo quest’anno sono particolarmente agguerrite. A partire da
Irene Grandi che ha già dichiarato di voler vincere, anche se
La cometa di Halley, scritta da Francesco Bianconi leader dei Baustelle e autore di
Bruci la città, è un brano forse troppo bello ed enigmatico per una platea casalinga. Che, ne siamo certi, amerà al primo ascolto la studiatissima semplicità di
Arisa che, vincitrice dei Giovani l’anno scorso, rischia di fare il bis tra gli Artisti con
Malamorenò, una
Papaveri e papere del 2000 sull’amore vero che salverà il mondo. E mentre dopo il boom di
Come foglie,
Malika ora tenta la conquista definitiva dell’Ariston con l’elegante
Ricomincio da qui,
Irene Fornaciari si circonda come sempre di grandi firme, con
Il mondo piange, testo scritto insieme a papà Zucchero, con i Nomadi come band supporter di lusso.
QUELLI DEI «MESSAGGI»Preceduto dalle immancabili polemiche,
Povia canta nel brano
La verità una sorta di "lirica" ispirata alla vicenda di Eluana Englaro. Avrà pur fatto arrabbiare la première dame Carla Bruni,
Simone Cristicchi, ma la sua
Meno male, un rap impertinente cofirmato da Frankie Hi-Nrg Mc sull’Italia accecata dai gossip, diverte. Fabrizio Moro, invece, affida al reggae di
Non è una canzone il disagio di chi fatica ad esprimere se stesso nella società di oggi.
I CLASSICI DEL FESTIVALIl Festival dei 60 anni trova il suo simbolo in
Toto Cutugno che tocca le 15 partecipazioni con la romantica
Aeroplani su un uomo che non vuol vedere finire il suo amore. Torna a cantare le donne e i loro sogni un altro record-man di Sanremo,
Enrico Ruggeri nella ritmata
La notte delle fate. Unico a cantare in dialetto,
Nino D’Angelo offre gustose atmosfere folk in
Jammo Jà. Un caso a parte è l’incredibile trio con
Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore
Luca Canonici impegnati nell’inno nazional-popolare
Italia amore mio.
GLI IDOLI DEI GIOVANISSIMIVanno tenuti assolutamente d’occhio i figli dei talent show, come quelli di
X Factor: il gettonatissimo
Marco Mengoni (vincitore dello show di Raidue), ugola scatenata in
Credimi ancora e
Noemi grintosa e dolente in
Per tutta la vita. Al pari di
Valerio Scanu di
Amici, appassionato in
Tutte le volte che. Ma attenzione ai
Sonohra. I due fratellini, dopo aver vinto fra i Giovani nel 2008 con
L’amore facendo innamorare le teenager italiane e sudamericane, tentano il botto con
Baby.