Il Festival di Sanremo 2009 prima che riscattare la Rai deve riscattare Bonolis, dopo un triennio a Mediaset non esattamente in linea, dal punto di vista degli ascolti, con gli 8 milioni di euro a stagione strappati a suo tempo dal conduttore. Pur di trionfare Bonolis e il suo manager Presta stanno facendo di tutto: dal convincere Roberto Benigni (che ha come manager lo stesso Presta) a partecipare al Festival, ad arruolare a suon di euro cantautori blasonati nel ruolo di «padrini» dei giovani, per poter dimostrar e di avere riportato al Festival i vari Zucchero, Lucio Dalla e compagnia cantante. Se il sì di Benigni sembra quasi certo, le cose sul fronte dei big vanno molto male. Al punto che qualcuno di loro sta persino meditando di ritirarsi. Tutta colpa della querelle scoppiata tra la banda di Bonolis e la Rai. Per convincere questi grandi della canzone a far da padrini alle nuove proposte la direzione artistica del Festival ha infatti offerto loro 50 mila euro ciascuno. Niente davanti all’assegno da 400 mila euro, più generoso rimborso aereo (privato), staccato dal Festival tre anni fa a John Travolta, ma per la Rai sono troppi. Soprattutto perché legati ad una prestazione di dieci minuti. Visto che i contratti con i padrini non sono ancora stati chiusi, la Rai ha annunciato di voler tagliare i loro compensi, sconfessando di fatto i patti siglati dalla direzione artistica con i vari big ospiti. Una scorrettezza che ha fatto inferocire molti «padrini». A mettere in subbuglio il mondo della musica c’è anche la sproporzione con i rimborsi offerti ad altri cantanti big per fare da ospiti alla puntata di venerdì, quella riservata alle 'collaborazioni': dovranno accontentarsi di non più di 5 mila euro. A proposito di rimborsi. Per gli artisti in gara i contributi sono diversi: 16 mila euro più 3 per i giovani, 45 mila per i big. Niente di scandaloso se si conta che ogni artista è accompagnato da un assistente, da un manager, da uno o due discografici, da un direttore d’orchestra, da un tecnico del suono. E che le signore spesso hanno pure uno stylist e un parrucchieretruccatore. A tutti vanno pagati alberghi, pasti, taxi, aerei per il periodo di permanenza, dieci giorni, più i costi di trasferimento e di soggiorno per le due prove con orchestra a Roma e per le due a Sanremo che precedono di qualche settimana il Festival. Tenuto conto che durante la manifestazione a Sanremo i prezzi degli hotel a notte vanno dai 200 euro di un tre stelle ai 605 del Royal, unico 5 stelle lusso, e che un pasto si aggira sui 60-80 euro a testa, è facile capire che non è facile pareggiare i conti. Dalle varie manovre di queste ore sta emergendo un dato molto chiaro: cioè che oggi, nel mondo della tv, più che le aziende contano le «famiglie televisive». A quella di Presta- Bonolis appartengono (oltre a Benigni) il giornalista Cesare Lanza (autore Mediaset per La talpa o Questa Domenica condotte da Paola Perego, cliente e compagna dello stesso Presta) arruolato come autore di Sanremo assieme a Ivano Balduini, Sergio Rubino, Marco Salvati, e a quella Barbara Cappi impegnata pure nella casa di produzione Fascino della coppia Costanzo-De Filippi. Quest’ultima, 'casualmente', invitata come ospite alla finale. Ricordate? Pur di vincere Bonolis è disposto a ogni cosa. Tanto non paga lui. Paolo Bonolis, presentatore e direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo