Sono Antonio Sollazzo, 53 anni, di Napoli, Salvatore Ferrigno, 47 anni, di Scisciano(Napoli), Marino Marsicano, 59 anni, di Napoli e Maria Rosaria Pascale, 50 anni, di Melito (Napoli), i quattro precari denunciati per il blitz di ieri sera al Festival. I soldi per andare a Sanremo e per
entrare nel teatro Ariston, i quattro lavoratori dei consorzi di
Bacino di Napoli e Caserta li hanno racimolati facendo una
colletta tra gli 800 colleghi. «Circa 460 euro messi insieme per
sostenere le spese di viaggio e per acquistare i biglietti di
galleria». A riferirlo è uno dei quattro, Antonio Sollazzo,
interpellato telefonicamente dall'Ansa mentre è sulla strada per Napoli.«Volevamo far sapere a tutti che siamo senza stipendio da 17
mesi, - dice Sollazzo - che da anni attendiamo notizie sul
nostro futuro». Poi la sorpresa: «Non avevamo organizzato la protesta così come
l'avete vista in tv - continua Antonio - volevamo solo
avvicinarci ai fotografi e chiedere a Fazio di leggere la nostra
lettera, ma senza azioni eclatanti. Quando abbiamo visto
la balaustra - continua Sollazzo - io e Marino Marsicano ci
siamo saliti sopra e abbiamo iniziato a urlare per attirare
l'attenzione. "Quello che è successo dopo l'avete visto. Lo so,
è stato brutto, ma noi siamo disperati».Insieme ad Antonio Sollazzo, a Sanremo ci sono andati anche
Salvatore Ferrigno, Marino Marsicano e Rosaria Pascale, di
Caserta. I quattro fanno parte del cosiddetto gruppo dei
"desperados", una frangia dei lavoratori dei Consorzi di Bacino
di Napoli e Caserta che più volte, in passato, si sono resi
protagonisti di proteste eclatanti. Ora i quattro sono in viaggio per Napoli,
con in tasca una denuncia e un foglio di via da Sanremo della
durata di tre anni. «Siamo pronti ad altre azioni di protesta dello stesso tipo -
annuncia Salvatore Lezzi, leader dei "Desperados" - perché i
nostri diritti continuano ad essere calpestati e noi non abbiamo
altre armi per farci sentire».