Il Milan ieri sera ha fatto la festa all'Arsenal bucandolo quattro volte e l'ha fatto anche... al Festival di Sanremo, contribuendo al calo di ascolti della rassegna. Il tutto nella stessa casa Rai. Ascolti infatti in significativo calo nella seconda serata: dal 48,51 di martedì al 37,29 per cento di ieri nella prima parte, e da 14 milioni 378mila spettatori di martedì agli 11 milioni 55mila di ieri. Una spinta in tal senso - quasi un calcio di rigore - l'hanno data sicuramente Ibrahimovic & Co. che giocavano l'andata degli ottavi della Champions League, in onda su Rai2 dove ha fatto registrare forti ascolti: 4 milioni e share superiore al 12 per cento. Però nell'organizzazione del Festival non è più di tanto la preoccupazione, perché si dava quasi per scontato che sarebbe andata così. Stamane il direttore di Rai1, Mauro Mazza, intervistato dal Tg1 ha ricordato che anche lo scorso anno capitò la stessa cosa. E comunque - ha aggiunto - ieri il prime time di Rai1 ha toccato il 34,58 per cento e 11 milioni 41mila spettatori, contro il 33 per cento di un anno fa.La seconda parte del Festival, in onda dalle 23.32 all'1.11, è stata vista invece da 6 milioni 13mila persone con uno share del 47.20 per cento. La media ponderata tra le due parti è di 9 milioni 199mila spettatori con il 39.28 per cento di share. A Sanremo è da ieri sera il vice direttore generale Rai per l'offerta, Antonio Marano, inviato sul posto dal direttore generale Lorenza Lei dopo aver sentito presidente e consiglieri di amministrazione. Marano è al lavoro ma è evidente che non è un "commissario" e non potrebbe nè mai potrà impedire a Celentano di tornare sul palco dell'Ariston. E il consigliere Antonio Verro lo precisa, cogliendo l'occasione anche per dire che "Sanremo quest'anno, ma anche negli anni scorsi, ha avuto un vuoto assoluto: l'assenza della Rai che ha delegato purtroppo a professionisti esterni la gestione del Festival, abdicando al ruolo di guida e responsabilità".A proposito di professionisti esterni, il consigliere critica il direttore artistico del Festival: "Se si volevano evitare problemi, Celentano non andava chiamato. Non è stato chiamato dalla Rai, ma da un consulente esterno, il direttore artistico Mazzi. Le cose si fanno in due: l'invito a Sanremo è stato costruito mediaticamente molto bene dal direttore artistico in modo tale che la Rai venisse messa davanti al fatto compiuto, mettiamola così".
CDA RAI, LETTERA DI MAZZA A GARIMBERTI: SHOW DI CELENTANO NON E' COLPA MIAIl Festival di Sanremo è stato, se pure informalmente, al centro del Cda Rai di oggi. Il tema, però, a quanto apprende l'Adnkronos, sarà affrontato ufficialmente la prossima settimana, quando la kermesse canora sarà ormai terminata. Più in dettaglio, questa mattina in consiglio il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha distribuito la lettera ricevuta dal direttore di Rai 1 Mauro Mazza. Una lettera nella quale, come spiegano le fonti, il direttore sostiene che la colpa di quanto accaduto durante lo show di Celentano non è sua, in ragione di un contratto, non firmato da lui, che concede totale autonomia al cantante."Il contratto tra Rai e Celentano - è scritto infatti nella missiva - consente all'artista la massima libertà di espressione e non contempla la possibilità che i testi dei suoi interventi siano sottoposti al vaglio preventivo di chicchessia". Non solo. Nella lettera Mazza aggiunge che se Celentano, nel suo intervento di martedì sera ha violato "il codice etico che si era impegnato a rispettare, il dg può riunire subito la commissione, valutareeventuali violazioni e decidere di conseguenza nei confronti dell'artista".
CELENTANO: PREFERISCO PARLARE AL PUBBLICO CHE AI GIORNALISTI"Sono sicuro che il pubblico ha capito e preferisco tornare a parlargli direttamente in tv senza mediazioni". Questa in sintesi la motivazione con cui Adriano Celentano avrebbe svelato il mistero nato intorno all'annullamento di una sua conferenza stampa, prima annunciata a sorpresa per domani dal direttore artistico del festival Gianmarco Mazzi e poi da lui stesso annullata su richiesta del Molleggiato due ore dopo.Intorno all'annuncio e alla repentina smentita sono subito nate infinite ipotesi. In realtà di un incontro con la stampa di Celentano non si era mai parlato pubblicamente né tantomeno ufficialmente. E nessuno tra i giornalisti se l'aspettava. Adriano non partecipa ad una conferenza dalla Mostra di Venezia del 2008, quando portò al Lido la versione restaurata di Yuppi Du. Ma anche quella fu un'anomalia, un omaggio ad un vecchio film carico di significato. Da molti più anni, dal 2004, Celentano non presenta i suoi dischi né i suoi show televisivi.Eppure - assicurano i collaboratori - per questo Sanremo esplosivo, l'aveva ipotizzato davvero un incontro con la stampa. Certo con un po' di diffidenza, ma ad un certo
punto era quasi divertito all'idea. E quando Mazzi e Gianni Morandi gliene avevano riparlato mercoledì sera, aveva lasciato intendere che forse si poteva fare. Prima della conferenza stampa di oggi Mazzi è tornato alla carica e il Molleggiato gli avrebbe dato una sorta di 'mandato del dubbio' che il direttore artistico ha interpretato in maniera ottimistica, dando l'annuncio di una certezza che ancora non c'era. E infatti, dopo un'ultima riflessione fatta passeggiando sulla spiaggia di Arma di Taggia con Claudia Mori e un consulto con alcuni collaboratori, Celentano ha realizzato che la conferenza stampa di domani si sarebbe trasformata in un ulteriore show, peraltro dagli esiti (e dalle domande) incerti. Così meglio cancellarla e parlare direttamente in tv, magari aggiungendo alla presenza sul palco di sabato una 'incursione' dallo studiolo televisivo allestito all'Hotel Globo.