Il progetto. Un grande centro di allenamento per i ciclisti del Ruanda "Mondiale"
Un momento della inaugurazione a Bugesera, in Ruanda, del nuovo centro ciclistico
Il Ruanda pedala veloce verso il Mondiale di ciclismo del 2025 che si svolgerà proprio a Kigali, capitale del Ruanda e il centro “The Field of Dreams”, inaugurato a Bugesera sabato scorso, sarà il luogo dove i ciclisti ruandesi potranno prepararsi nel migliore dei modi. Il Ruanda pedala veloce e ora ha anche un grande centro dedicato al ciclismo, grazie alla passione e alla lungimiranza della Israel Premier Tech. Grazie al suo “papà” Sylvan Adams che ha reso possibile tutto questo. Una grande festa per l’inaugurazione del più grande centro dedicato al ciclismo dell’intera l’Africa, presso la scuola di Kibungo nella Comunity of Hope, alla quale ha preso parte anche il quattro volte vincitore del Tour, oltre ad un Giro e due Vuelta, Chris Froome, che con altri ciclisti della Israel premier Tech, ha partecipato ad una delle più importanti iniziative dedicate allo sport di tutto il Ruanda.
I lavori di realizzazione del centro “The Field of Dreams” (il campo dei sogni) erano iniziati lo scorso settembre al termine di una raccolta fondi lanciata proprio dalla Israel Premier Tech di Chris Froome durante la Grande Boucle. Sabato scorso, grazie ai frutti di questa raccolta è stata aperta ufficialmente la “pump truck”, oltre ad un circuito protetto per pedalare su strada. Oltre all’infaticabile e appassionato Sylvan Adams della Israel, erano presenti Ron Baron proprietario di Premier Tech e Valentino Sciotti, imprenditore italiano del vino (Vini Farnese, ndr) e sponsor da diversi anni del team israeliano.
«Abbiamo pensato di realizzare questo progetto in Ruanda perché nella cultura del nostro Paese, Israele, c'è l'impegno per migliorare il mondo – ha spiegato visibilmente commosso e felice Adams -. Siamo fratelli, dobbiamo lavorare insieme e sono convinto che il ciclismo sia il mezzo ideale per migliorare e cambiare la vita di tanti bambini. Questo è solo il primo piccolo colpo di pedale, ma era necessario: per loro, ma anche per noi».
È stata una festa corale, “en plein air”, che ha riempito gli occhi e i cuori di chi era lì solo come spettatore. Loro, i bimbi, si sono divertiti come dei pazzi su e giù su quei dossi artificiali che vanno a costituire la “pump track”, un circuito con le sue curve sopraelevate e discese appositamente progettato per essere percorso senza pedalare, ma semplicemente "pompando", generando cioè slancio attraverso i movimenti in su e in giù del corpo.I ragazzi più grandi si sono cimentati in una gara di abilità sul “pump track”, prima di lasciare spazio alle ragazze del Bugesera Cycling team.
Uno dei momenti più alti della giornata è stato però la gara dei bambini che hanno deciso di sfidare il quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome. Mentre i bambini con sguardo “cattivo” guidavano le loro bici sui dossi artificiali, il fuoriclasse britannico divertito come pochi, a sua volta ha corso dietro a questi mini avversari superandoli e attendendoli per poi essere nuovamente superato. «È stata un’esperienza bellissima – ha commentato il campione britannico -, un’esperienza che mi resterà per sempre nel cuore».
Festa nella festa, per un Paese che pedala veloce e guarda al mondo. Presenti all’evento anche il direttore del centro di sviluppo dell’UCI ad Aigle Jacques Landry, che ha voluto sottolineare lo straordinario lavoro fatto spiegando che il centro “The Field of Dreams” diventerà un importante punto di riferimento per la federazione ciclistica ruandese e per tutte le squadre di ciclismo africane. Il progetto prevede anche una scuola dove 2000 tra bambini e ragazzi dai 6 ai 18, potranno studiare e prendere un diploma. E poi ci sarà la scuola di ciclismo, con due foresterie, capaci di ospitare circa mille persone. Ci sarà anche un ospedale, che andrà ad affiancare il centro medico dedicato a donne e bambini, che sta per essere ultimato proprio all’interno della Comunity of Hope.Il Ruanda cresce e va veloce e lo fa correndo su quelle bici, che per il Paese rappresentano un mezzo importante per ridurre spazi e colmare vuoti, per provare a dare un futuro diverso a questi ragazzini.
La bicicletta come strumento di riscatto e opportunità. Nella povertà ruandese, una bici può migliorare le condizioni economiche di un’intera famiglia. Sono tantissime quelle utilizzate come taxi, ma anche come mezzo di trasporto per merci. Una bici per sognare, per raggiungere un traguardo, che il più delle volte è dato dalla possibilità non secondaria di raggiungere una scuola lontana dal proprio villaggio. Questa giornata da sogno si è poi conclusa con la visita da parte dell’intero team della Israel Premier Tech alla chiesa di Bugesera, dove nel 1994 si è consumato uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX Secolo, e che costò la morte a circa un milione di ruandesi. Sylvan Adams con Chris Froome e Ron Baron hanno deposto una corona di fiori dove oggi sono sepolte oltre 5000 mila persone. La bicicletta come strumento per guardare al futuro, senza però dimenticare il proprio passato.